Convegno di Chirurgia Generale: innovazione, tailored surgery e laparoscopia

2025-08-04
Convegno di Chirurgia Generale: innovazione, tailored surgery e laparoscopia

Il 13 settembre 2025 si terrà presso la nostra Casa di Cura un convegno interamente dedicato alla Chirurgia Generale, con particolare attenzione alle innovazioni tecnologiche, alle tecniche mini-invasive e all’approccio personalizzato al trattamento chirurgico, oggi noto come “tailored surgery”. L’iniziativa, accreditata ECM con 4 crediti formativi, rappresenta un’opportunità di aggiornamento per gli Specialisti in Medicina Generale interessati a conoscere le più avanzate soluzioni chirurgiche, con particolare attenzione a questi temi.

 

Il programma affronta diversi ambiti di rilievo: 

  • chirurgia laparoscopica mini-invasiva;
  • gestione della parete addominale con tecniche su misura;
  • chirurgia ambulatoriale per la diagnosi e il trattamento della patologia venosa; 
  • chirurgia proctologica mini-invasiva personalizzata; 
  • colecistectomia videolaparoscopica con fluorescenza ICG-guided;
  • chirurgia resettiva colica ICG-guided, con focus su vantaggi e indicazioni operative. 

 

A completare l’offerta formativa, un approfondimento dedicato alla chirurgia plastica e ricostruttiva, sempre più integrata nei percorsi di cura complessi.

 

La giornata si propone come momento di confronto multidisciplinare tra esperti e professionisti, con l’obiettivo di condividere esperienze, casi clinici e prospettive future. Innovazione tecnologica, personalizzazione dei trattamenti e riduzione dell’invasività sono i temi chiave di un evento che mette al centro la sicurezza del paziente, l’efficacia terapeutica e la qualità del decorso post-operatorio.

Con il patrocinio ASST di Cremona e dell'Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Cremona.

 

Come si svolge la visita ortopedica in vista di un intervento?

2025-08-08
Come si svolge la visita ortopedica in vista di un intervento?

La visita ortopedica finalizzata a un possibile intervento chirurgico inizia come una classica valutazione specialistica.

Si parte da una breve anamnesi, nella quale lo specialista raccoglie informazioni sulla storia clinica del paziente: da quanto tempo sono presenti i sintomi, qual è la loro intensità, e quanto incidono su attività come camminare o sollevare un arto.

Queste informazioni aiutano a comprendere la gravità della patologia da trattare.

 

 

Perché è importante la documentazione diagnostica?

Successivamente, si verifica se il paziente ha già eseguito esami strumentali come:

 

  • radiografie

  • ecografie

  • risonanze magnetiche

  • TAC

 

Queste immagini, visionate direttamente al computer durante la visita, permettono di valutare l’estensione della lesione sull’articolazione o sulla struttura interessata, per esempio l’anca o la spalla.

 

In cosa consiste l’esame obiettivo?

Segue la visita clinica vera e propria, in cui lo specialista esegue test specifici, in base alla patologia, in cui vengono valutati range di movimento, eventuali lesioni tendinee, limitazione funzionali come per esempio zoppia per le patologie degli arti inferiori, e verifica il livello di dolore percepito durante le attività quotidiane.

Sono proprio dolore e limitazione funzionale i due criteri fondamentali che guidano la decisione di proporre un intervento.

 

Nel caso in cui la documentazione diagnostica non fosse completa, lo specialista può richiedere ulteriori approfondimenti per pianificare l’intervento al meglio.

Ad esempio:

  • per correzione dell’alluce valgo o metatarsalgie, possono essere necessarie radiografie sotto carico;

  • per protesi d’anca o di ginocchio, si richiedono radiografie in carico di bacino e arti inferiori per studiare correttamente gli assi femoro-tibiali e predisporre un planning operatorio preciso.

 

Una volta che il paziente accetta la proposta chirurgica, viene inserito in lista d’attesa e verrà contattato per la data del pre-ricovero chirurgico e, successivamente, per l’intervento.


 

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Quali disturbi alimentari incidono sull'osteoporosi?

2025-08-05
Quali disturbi alimentari incidono sull'osteoporosi?

Tutti i disturbi del comportamento alimentare rappresentano un fattore di rischio modificabile per l’osteoporosi. Questi disturbi, infatti, possono influenzare negativamente la densità ossea sia per ragioni legate alla malnutrizione, sia per dinamiche intrinseche alla patologia stessa. È importante riconoscere e intervenire su queste condizioni per preservare la salute delle ossa.

Sovrappeso e obesità: un rischio per le ossa

Il sovrappeso e l’obesità predispongono all’osteoporosi principalmente a causa della riduzione di disponibilità della vitamina D. Essendo essa liposolubile - oltre che essenziale per la salute delle ossa - tende ad accumularsi nel tessuto adiposo, diminuendo la sua quantità nel corpo. Soggetti sovrappeso o obesi sono spesso carenti di vitamina D, aumentando così il rischio di indebolimento osseo.

 

Anoressia e malnutrizione proteico-energetica

I disturbi alimentari come l’anoressia possono causare una malnutrizione grave che incide precocemente sulla salute delle ossa, anche in età molto giovane. Nei pazienti affetti da anoressia, la carenza di nutrienti essenziali e l’importante perdita di peso possono portare a:

  • osteopenia precoce;
  • osteoporosi conclamata.

 

In questi casi, è fondamentale effettuare controlli regolari, come la MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata), per monitorare la densità ossea e valutare l’eventuale presenza di osteoporosi.

 

Come si svolge una visita di Medicina Interna?

2025-08-01
Come si svolge una visita di Medicina Interna?

La visita di Medicina Interna inizia con la raccolta di informazioni generali sul paziente, attraverso unattenta anamnesi.
Si tratta di una vera e propria ricostruzione della storia clinica del malato: linternista, con approccio sistematico e attento, raccoglie dati su sintomi, patologie pregresse e sullevoluzione del disturbo che ha portato il paziente a richiedere lincontro.

Qual è il ruolo dell’esame clinico?

Dopo aver completato lanamnesi, il medico procede con la visita vera e propria, durante la quale vengono verificati i segni e sintomi manifestati dal paziente. Questo passaggio è fondamentale per correlare quanto emerso dal colloquio con lesame obiettivo e formulare le prime ipotesi diagnostiche.

 

Quali esami prescrive l'internista?

Al termine dellincontro, linternista può prescrivere una serie di esami di approfondimento, tra cui:

  1. esami bio-umorali, ovvero esami del sangue di base, che forniscono una prima lettura più precisa dei sintomi;
  2. indagini radiologiche di primo e secondo livello, a seconda del sospetto clinico;
  3. ecografia integrata alla visita, una metodica che consente di ottenere in tempo reale informazioni utili per lorientamento diagnostico.

 

Perché l’ecografia è uno strumento utile durante la visita internistica?

Lutilizzo dellecografo direttamente durante la visita consente di ottenere una risposta immediata su possibili cause del malessere del paziente, supportando linternista nella valutazione clinica e nella definizione del percorso diagnostico più appropriato.

 

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Quali sono le patologie coliche e proctologiche?

2025-07-31
Quali sono le patologie coliche e proctologiche?

Tra le patologie coliche affrontate presso il reparto di chirurgia della Casa di Cura San Camillo, le più temute sono sicuramente i tumori del colon, tra i più frequenti dell’apparato gastrointestinale.
Possono essere tumori benigni o maligni. I tumori benigni, nella maggior parte dei casi, vengono trattati per via endoscopica, attraverso l’asportazione con colonscopia, senza necessità di intervento chirurgico.

Quando la formazione è troppo voluminosa o in caso di tumore maligno, si procede invece con un intervento chirurgico, che prevede non solo l’asportazione del tumore, ma anche quella dei linfonodi regionali, per ridurre il rischio di diffusione della malattia attraverso il sistema linfatico.

Cosa sono i diverticoli e quando si interviene?

Tra le patologie benigne del colon, in costante aumento, vi è la diverticolosi. Questa può evolvere in:

  • diverticolite acuta, talvolta con perforazione;
  • diverticolite cronica, causata da ripetuti episodi lievi che portano a un indurimento del viscere e a difficoltà nella canalizzazione.

Le complicanze più comuni includono:

  • stenosi del lume intestinale;
  • perforazione diverticolare.

In questi casi si può ricorrere a un intervento chirurgico mininvasivo, volto ad asportare il tratto di colon compromesso.

 

Quali patologie proctologiche vengono trattate?

Anche in ambito proctologico, la Casa di Cura San Camillo offre diagnosi e trattamento completi, sia per patologie benigne che oncologiche (queste ultime più rare ma comunque presenti).

Tra le patologie benigne più comuni vi sono:

  • emorroidi prolassate, trattate con tecniche mininvasive che evitano l’escissione chirurgica e i tagli nel canale anale;
  • ragadi anali, che vengono spesso gestite in ambulatorio, con ricorso alla chirurgia solo nei casi resistenti;
  • fistole anali, trattate con approcci meno invasivi e personalizzati, come cellule staminali e tecniche laser.

Ogni trattamento viene adattato alle caratteristiche del singolo paziente.

 

Cos’è il prolasso del pavimento pelvico?

Un’ulteriore condizione trattata è il prolasso del pavimento pelvico, che colpisce prevalentemente le donne in età post-menopausale.
Può causare difficoltà nell’evacuazione e un significativo peggioramento della qualità di vita.
Nei casi selezionati, dopo una valutazione approfondita, si può proporre un intervento chirurgico correttivo, mirato a ripristinare una funzionalità intestinale adeguata.

 

 

Chirurgia Ortopedica: quali sono le principali patologie su cui interveniamo?

2025-07-25
Chirurgia Ortopedica: quali sono le principali patologie su cui interveniamo?

Il reparto di Ortopedia si occupa di numerose attività che coprono un vasto range di patologie.

Traumatologia procrastinabile

Tutte quelle fratture che non richiedono un trattamento in urgenza e che possono essere affrontate entro 10-15 giorni dal trauma.

 

  1. fratture di polso
  2. fratture di caviglia
  3. fratture di metacarpo
  4. fratture di piatto tibiale
  5. fratture di omero prossimale

 

Questi interventi vengono gestiti in modo programmato, con tempi e modalità adeguate alla complessità della patologia.

 

Quali interventi rientrano nella chirurgia ortopedica elettiva?

La chirurgia elettiva rappresenta una parte rilevante dellattività ortopedica della Casa di Cura e comprende chirurgia protesica dellanca e del ginocchio, chirurgia correttiva del piede, chirurgia della mano, con trattamenti per sindrome del tunnel carpale, dito a scatto e morbo di Dupuytren.

 

Quali sono le principali patologie legate allo sport?

Il reparto interviene anche su problematiche di tipo sportivo, tramite chirurgia artroscopica di ginocchio e spalla con trattamenti per ricostruzione dei legamenti crociati e riparazione della cuffia dei rotatori.

 

Esiste un trattamento conservativo alternativo alla chirurgia?

Accanto allattività chirurgica, viene svolta anche una attività conservativa, prevalentemente di tipo infiltrativo.

Si eseguono infiltrazioni con cortisone e infiltrazioni con acido ialuronico, anche di ultima generazione (cross-linkato ad alto peso molecolare), per il trattamento delle patologie articolari di ginocchio, anca e talvolta spalla. Inoltre, si effettuano infiltrazioni con concentrati piastrinici: derivati dal sangue del paziente, ricchi di fattori di crescita, impiegati per artrosi articolari e tendiniti, con infiltrazione diretta nei tendini.

 

 

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I vantaggi della chirurgia mininvasiva in ambito ortopedico

2025-07-22
I vantaggi della chirurgia mininvasiva in ambito ortopedico

Nell’intervista, il dottor Paolo Bertanzetti ci spiega che negli ultimi anni, in ambito ortopedico, l’evoluzione delle tecniche chirurgiche e dei materiali ha reso possibile eseguire gli stessi interventi di una volta con modalità decisamente meno invasive.

Questo non significa soltanto unincisione più piccola, ma un impatto minore sui tessuti del corpo, come tendini e muscoli. 

Quali sono i tempi dell’intervento e della degenza con la chirurgia mininvasiva?

Grazie a queste nuove tecniche, l’impianto di una protesi può essere eseguito in tempi più rapidi rispetto al passato. Questo comporta una riduzione della durata complessiva dell’intervento, un minore rischio di infezioni e una degenza ospedaliera più breve.

 

Quanto velocemente si recupera dopo un intervento di chirurgia mininvasiva?

Il recupero post-operatorio è notevolmente più veloce: già dal primo o secondo giorno è possibile riprendere la deambulazione, senza dover attendere la completa cicatrizzazione dei tessuti muscolari. Il fatto che muscoli e tendini non vengano danneggiati consente di iniziare precocemente la fisioterapia, accelerando il ritorno alle normali attività quotidiane, lavorative e sportive.
 

Interventi ortopedici che si possono effettuare con la chirurgia mininvasiva

Un esempio concreto è l’intervento di protesi all’anca, che oggi può essere eseguito attraverso strutture e sistemi chirurgici impensabili fino a pochi anni fa.

Lo stesso vale per la chirurgia del ginocchio: qui l’utilizzo di robot, lettini specifici e strumentazioni avanzate consente di impiantare protesi anche di grandi dimensioni con approcci mininvasivi.

Il risultato è un recupero funzionale più rapido e sicuro, con un impatto ridotto sulla salute generale del paziente.

 

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Gli obiettivi del reparto di Ortopedia

2025-07-18
Gli obiettivi del reparto di Ortopedia

Il dottor Bertanzetti ci spiega il funzionamento del reparto e le tecnologie utilizzate per garantire ai pazienti trattamenti di altissima qualità.

 

Presso la nostra Casa di Cura è presente unequipe ortopedica affiatata, composta da specialisti in ogni distretto anatomico. L’interfacciarsi del personale medico con quello fisioterapico crea una sinergia che permette al paziente di recuperare le proprie funzionalità in modo efficace.

Quali tecnologie vengono utilizzate per la cura e la riabilitazione ortopedica?

La struttura consente laccesso agli ultimi sistemi tecnologici disponibili, tra cui la chirurgia ortopedica mininvasiva e l’utilizzo di nuovi materiali.

Senza limiti nella selezione di strumenti e trattamenti, ogni specialista, come ortopedico, oculista, fisioterapista, internista, può scegliere liberamente i sistemi più all’avanguardia, le protesi o le medicine migliori per garantire al paziente un recupero efficace e una migliore fruibilità del servizio.

 

Il dottor Giacomelli è il nuovo Responsabile dell’Unità Operativa di Oculistica

2025-07-17
Il dottor Giacomelli è il nuovo Responsabile dell’Unità Operativa di Oculistica

Dal 3 giugno 2025, il dottor Michelangelo Giacomelli ha assunto il ruolo di Responsabile dellUnità Operativa di Oculistica della Casa di Cura San Camillo di Cremona, subentrando al dottor Enzo Miori, professionista stimato e figura di riferimento nel settore.

 

Specialista in Chirurgia Oftalmologica, il dottor Giacomelli esegue interventi di chirurgia della cataratta e del glaucoma, con un approccio altamente personalizzato, finalizzato al deciso miglioramento della qualità visiva dei pazienti.

 

"Assumere la responsabilità dell'Unità Operativa di Oculistica rappresenta per me una grande opportunità di crescita professionale e un'occasione per ampliare ulteriormente lofferta della Casa di Cura San Camillo" ha dichiarato il dottor Giacomelli.

 

Tra gli obiettivi dello specialista appena entrato in forze alla struttura:

  1. valorizzare leccellenza già raggiunta nella chirurgia della cataratta, con un focus sullampliamento dellaccesso alle lenti intraoculari Premium;
  2. potenziare la gestione integrata del glaucoma, grazie allimpiego di tecniche chirurgiche miniinvasive;
  3. rafforzare limpegno nella cura delle patologie pediatriche, diabetiche e maculari, garantendo unassistenza sempre più completa e mirata.

Grazie alla competenza del team dellUnità Operativa di Oculistica e allimpiego delle tecnologie più avanzate, la Casa di Cura San Camillo continuerà a offrire diagnosi tempestive e cure efficaci per la salute dei propri pazienti.

Giornata di Commemorazione di San Camillo De Lellis

2025-07-14
Giornata di Commemorazione di San Camillo De Lellis

Il 14 luglio è una data che porta con sé un significato profondo per tutti noi della Casa di Cura San Camillo Cremona: è il giorno in cui si ricorda la figura e lopera di San Camillo De Lellis, Patrono degli infermi e fondatore della Carità Ospedaliera, figura centrale nella nostra identità e nel nostro modo di intendere la cura.

In questa occasione, rinnoviamo il nostro impegno a seguire il suo esempio: offrire una medicina che, accanto alla competenza scientifica, metta sempre al centro lascolto, la dignità e lumanità del paziente.

 

Seguendo gli insegnamenti di San Camillo

Camillo De Lellis visse una profonda trasformazione personale: da una giovinezza segnata da difficoltà, trovò una nuova direzione nella dedizione verso il prossimo. Fondò lOrdine dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi i Padri Camilliani con lobiettivo di assistere i malati con la tenerezza e la dedizione di una madre verso il proprio figlio.

Fu un innovatore per la sua epoca: introdusse concetti fondamentali come ligiene, la formazione del personale sanitario e lassistenza integrata, fatta non solo di gesti medici, ma anche di vicinanza e attenzione emotiva.

La sua celebre esortazione Più cuore in quelle mani resta oggi una guida preziosa per chi, come noi, si prende cura delle persone ogni giorno.

Portare il nome di San Camillo significa abbracciare con responsabilità e attenzione i valori che lui stesso ha incarnato. Nella nostra Casa di Cura, ogni gesto di cura è ispirato al suo insegnamento: non solo medicina, ma attenzione, ascolto e rispetto profondo per ogni paziente.

Il nostro obiettivo è offrire unassistenza sanitaria deccellenza, in cui linnovazione tecnologica convive con il calore umano, e dove ogni persona si senta accolta, vista e compresa.

Il Dottor Valerio Ranieri ci parla di chirurgia mininvasiva

2025-07-11
Il Dottor Valerio Ranieri ci parla di chirurgia mininvasiva

Abbiamo chiesto al Dottor Valerio Ranieri, nuovo Responsabile dell'Unità Operativa di Chirurgia Generale della Casa di Cura San Camillo di Cremona, in che modo la chirurgia mininvasiva migliori gli interventi. 

 

La sua risposta: La chirurgia mininvasiva è un approccio chirurgico che utilizza piccole incisioni per eseguire un intervento, riducendo al minimo il trauma ai tessuti circostanti. Invece di un'unica, ampia incisione, come nella chirurgia tradizionale, si eseguono diverse piccole incisioni per l'introduzione di strumenti chirurgici e una telecamera per visualizzare l'area operata. Così facendo si possono trattare efficacemente patologie benigne e maligne con minor dolore per il paziente, riduzione dei tempi di recupero, minore rischio di infezione e riduzione delle cicatrici.

 

Quali patologie tratta la Medicina Interna?

2025-07-09
Quali patologie tratta la Medicina Interna?

La Medicina Interna è una branca della medicina che si occupa della diagnosi e del trattamento delle cosiddette patologie complesse.
Si tratta di condizioni che possono variare molto tra loro, ma che hanno in comune il coinvolgimento degli organi vitali dell’organismo.

Quali organi sono coinvolti nelle patologie complesse?

Tra gli organi più frequentemente interessati vi sono:

  • il cuore
  • i reni
  • i polmoni
  • il sangue

Questi apparati sono detti anche organi autopoietici, ovvero strutture in grado di rigenerarsi e di svolgere funzioni vitali fondamentali per l’equilibrio dell’organismo.

 

Qual è il ruolo del medico internista?

Il medico internista ha il compito di riconoscere queste patologie, spesso complesse e multifattoriali, formulare una diagnosi accurata e impostare un piano terapeutico mirato.
L’obiettivo è ripristinare lo stato di salute generale del paziente, tenendo conto della complessità del quadro clinico e delle eventuali interazioni tra le diverse patologie presenti.

 

La vitamina D è importante per prevenire l'osteoporosi?

2025-07-02
La vitamina D è importante per prevenire l'osteoporosi?

Un’alimentazione varia, unita a una corretta esposizione al sole, rappresenta il modo migliore per assicurarsi un apporto adeguato della vitamina D, essenziale per prevenire e gestire i sintomi dell’osteoporosi.

Dove si trova la vitamina D?

La vitamina D è presente in piccole quantità in alcuni alimenti, tra cui:

• tuorlo d’uovo;

• pesce come tonno e sgombro;

  • olio di fegato di merluzzo, che rappresenta una delle fonti più ricche.

 

Tuttavia, la maggior parte della vitamina D disponibile nel nostro organismo deriva dalla produzione endogena, che avviene grazie all’esposizione della pelle ai raggi ultravioletti del sole.

 

Sole e osteoporosi

Esporsi al sole è un metodo naturale ed efficace per stimolare la produzione di vitamina D. Tuttavia, è fondamentale adottare alcune precauzioni per proteggere la pelle dai danni provocati dai raggi UV. L’utilizzo delle creme solari, pur riducendo la produzione di vitamina D, resta indispensabile per prevenire patologie cutanee e garantire una protezione adeguata.

 

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Il 14 luglio si festeggia san Camillo de Lellis: le opere nate dal suo carisma per il sollievo dei malati

2021-07-14
Il 14 luglio si festeggia san Camillo de Lellis: le opere nate dal suo carisma per il sollievo dei malati

Più cuore in quelle mani” è il messaggio che ha lasciato San Camillo de Lellis: un'attenzione verso i malati che andasse oltre la cura della sofferenza e che abbracciasse la persona intera. La sua opera ha segnato i secoli a cavallo tra XVI e XVII ed è giunta fino a noi, con una serie di ospedali, presidi e ambulatori che offrono un'accoglienza unica e ben identificata.

Mercoledì 14 luglio ricorre la festa di san Camillo de Lellis, che muore a Roma in questo giorno nel 1614, dopo un vita intensa e dedicata al prossimo. Non era sempre stato così perché Camillo, che nasce a Bucchianico (in provincia di Chieti) il 25 maggio 1550, in gioventù è un soldato di ventura, amante del gioco e di una esistenza al di là di ogni limite. La conversione avviene il 2 febbraio 1575, di ritorno al convento di Manfredonia, dove era stato accolto dai frati cappuccini: decide di diventare a sua volta frate e di dedicarsi ai malati.

È un compito che affronta con grande energia, creando la Compagnia che porta il suo nome, i cui sacerdoti si mettono al servizio degli ospedali sparsi per l'Italia. Camillo è alla base di scelte della moderna sanità, come la tecnica del cambio delle lenzuola senza spostare il malato dal letto o le regole per l'illuminazione e l'aerazione delle corsie ospedaliere. Oppure come le direttive agli infermieri, organizzati per turni e obbligati a riempire la “consegna” al termine del proprio lavoro. Innovazioni in cui il malato era sempre al centro di tutto. Come avviene oggi nelle opere camilliane.

Il Dottor Paolo Bertanzetti racconta il suo approccio come nuovo responsabile dell'U.O. di Ortopedia

2025-07-04
Il Dottor Paolo Bertanzetti racconta il suo approccio come nuovo responsabile dell'U.O. di Ortopedia

Il Dottor Paolo Bertanzetti, nuovo Responsabile dell'Unità Operativa di Ortopedia, ci racconta come porta la sua comprovata esperienza in ambito ortopedico chirurgico per incrementare l'offerta della Casa di Cura San Camillo di Cremona.

 

Dottor Paolo Bertanzetti, il suo approccio in ambito ortopedico e traumatologico, con particolare attenzione alle nuove procedure conservative e chirurgiche e la sua consolidata esperienza nel campo della chirurgia protesica dellanca e del ginocchio e nella chirurgia sportiva, sono tratti distintivi della sua esperienza. Ora che è a capo dellU. O. di Ortopedia, in che modo metterà le sue competenze a disposizione degli utenti della Casa di Cura San Camillo?

"Assumere la responsabilità dell'Unità Operativa di Ortopedia è una grande occasione per ampliare l'offerta della Casa di Cura San Camillo e un grande stimolo di crescita professionale. L'obiettivo è mantenere l'eccellenza raggiunta nella chirurgia protesica e ricostruttiva, estendere l'offerta alla chirurgia mininvasiva applicata anche alla chirurgia sportiva, sia per condizioni da trauma che  per patologie degenerative, valorizzando e potenziando il lavoro di squadra e l'approccio innovativo.

Lo sport fa bene alle ossa!

2025-04-04
Lo sport fa bene alle ossa!

Gli sport in carico giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo osseo, oltre che nella prevenzione e gestione dell’osteoporosi. Scegliere l’attività fisica giusta può fare la differenza per mantenere e migliorare la densità ossea.

Quali sport favoriscono la densità ossea?

Il carico meccanico sulle ossa stimola i processi di adattamento che contribuiscono a rafforzarle.

Al contrario, gli sport praticati in acqua, che riducono il carico, non sono altrettanto efficaci. Per i soggetti sani, in un contesto preventivo, sono consigliati sport che prevedono carichi elevati alternati a periodi di riposo. Esempi includono rugby, sollevamento pesi e calcio. Sebbene siano considerati sport traumatici, le variazioni di carico che comportano sono utili per migliorare la densità ossea.

 

Quali sport sono adatti a chi ha l’osteoporosi?

Per i soggetti affetti da osteoporosi, gli sport in carico sono anch’essi indicati, ma è fondamentale evitare sport da contatto, come rugby o calcio. Questi ultimi aumentano il rischio di fratture, una delle complicanze più gravi associate all’osteoporosi. È importante scegliere attività che stimolino le ossa senza esporle a sollecitazioni eccessive o a traumi.

 

Quando si costruisce la densità ossea?

La densità ossea si costruisce principalmente durante l’età evolutiva, tra gli 11 e i 17 anni. Numerosi studi dimostrano che il tipo di attività fisica praticata in questa fase influisce significativamente sulla salute ossea. Ad esempio, adolescenti che praticano sport in carico sviluppano una densità ossea superiore rispetto ai coetanei che si dedicano a sport in acqua, come il nuoto. Questo sottolinea l’importanza di scegliere attività adeguate già in giovane età per prevenire problematiche future.

 

Osteoporosi: quali alimenti per la prevenzione?

2025-05-05
Osteoporosi: quali alimenti per la prevenzione?

Una dieta equilibrata, ricca di alimenti contenenti calcio e povera di caffè, alcol e sale, rappresenta uno dei pilastri della prevenzione e del trattamento dell’osteoporosi.

Tra i cibi con il maggiore contenuto di calcio troviamo:

• latte e latticini, in particolare i formaggi stagionati;

• frutta secca, come mandorle e noci;

• pesce azzurro;

• ortaggi a foglia verde.

 

Tuttavia, è importante ricordare che il calcio non viene assorbito in modo uguale nonostante sia presente in tutti questi alimenti. Il massimo assorbimento si ottiene dal latte e dai latticini, mentre negli alimenti vegetali, come ortaggi a foglia verde e frutta secca, l’assorbimento è ridotto a causa della presenza di fosfati o antinutrienti, come gli ossalati, che si legano al calcio nell’intestino.

 

Quali alimenti limitare in caso di osteoporosi?

Non esistono alimenti strettamente vietati per la prevenzione dell’osteoporosi, ma è consigliabile evitare eccessi che possono interferire con l’assorbimento del calcio o favorirne l’eliminazione. Tra questi:

• caffè e alcol, che riducono l’assorbimento intestinale del calcio e aumentano la sua eliminazione con le urine;

• sale, il cui consumo eccessivo favorisce la perdita di calcio attraverso le urine.

 

 

Quali abitudini alimentari ci aiutano a prevenire l'osteoporosi?

2025-03-28
Quali abitudini alimentari ci aiutano a prevenire l'osteoporosi?

La prevenzione dell’osteoporosi deve iniziare fin dalla giovane età, poiché è durante l’infanzia e l’adolescenza che costruiamo il nostro patrimonio osseo, che ci accompagnerà per tutta la vita.

 

 

La dieta corretta per prevenire l’osteoporosi 

Seguire una dieta sana ed equilibrata si rivela cruciale in caso di patologie ossee. Di seguito alcuni consigli utili.

Mantenere il normopeso: il controllo del peso corporeo è importante per il benessere generale e delle ossa.

Limitare il consumo di sale: evitare non solo il sale aggiunto, ma anche alimenti ricchi di sodio come salumi, alimenti in scatola, patatine e affettati.

Evitare alcol e fumo: entrambi rappresentano fattori di rischio per la salute ossea.

 

Oltre alle abitudini alimentari, è importante mantenere uno stile di vita attivo. L’attività fisica regolare, insieme a una dieta bilanciata, contribuisce a preservare la salute delle ossa e a prendersi cura del proprio benessere in senso globale.

 

Quando iniziare con la prevenzione per l’osteoporosi?

2025-04-24
Quando iniziare con la prevenzione per l’osteoporosi?

La prevenzione dell’osteoporosi dovrebbe iniziare già nelle prime fasi della vita, durante l’infanzia e l’adolescenza. È in questo periodo che si costruisce la maggior parte della massa ossea, raggiungendo intorno ai 20-25 anni quello che viene definito il picco di massa ossea, ossia il momento in cui la densità ossea è al suo massimo livello.

L’importanza dello stile di vita per prevenire l’osteoporosi

Dopo aver raggiunto il picco di massa ossea, la densità ossea tende a mantenersi stabile, salvo condizioni particolari come patologie o utilizzo di alcuni farmaci. A questo punto, lo stile di vita e l’attività fisica regolare giocano un ruolo cruciale per ridurre al minimo la perdita di massa ossea e prevenire l’osteoporosi.

 

Presso la Casa di Cura San Camillo, promuoviamo percorsi di prevenzione personalizzati, che includono indicazioni su alimentazione, attività fisica e strategie per preservare la salute delle ossa a ogni età.

 

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Giornata nazionale per prevenzione e cura dell’incontinenza

2025-06-27
Giornata nazionale per prevenzione e cura dell’incontinenza

L’incontinenza colpisce milioni di persone, soprattutto dopo una certa età o in seguito a eventi come parto, chirurgia o malattie neurologiche. Eppure, troppo spesso chi ne soffre si abitua al disagio, lo nasconde, lo minimizza. La Giornata Nazionale per la Prevenzione e la Cura dell’Incontinenza, che si celebra il 28 giugno, ha proprio l’obiettivo di cambiare prospettiva: non bisogna conviverci, si può curare.

 

Prendersi cura del pavimento pelvico

Molti disturbi, tra cui l’incontinenza, derivano da un’alterazione della funzionalità del pavimento pelvico: un insieme di muscoli e tessuti che sostengono organi come vescica, utero e retto. Quando questa struttura si indebolisce, può perdere il suo ruolo di “controllo”, causando perdite urinarie involontarie, dolore, senso di instabilità. Per questo, la rieducazione muscolare, che avviene con un team multidisciplinare in cui sono presenti anche urologo, fisiatra e fisioterapista non è solo una terapia efficace: è uno strumento di libertà.

 

La proposta terapeutica del San Camillo

La Casa di Cura San Camillo di Cremona ha attivato un servizio specializzato nella rieducazione del pavimento pelvico, rivolto sia a donne che a uomini, con percorsi personalizzati in base alla tipologia del disturbo e alle caratteristiche del paziente. I programmi riabilitativi prevedono:

  • una prima visita fisiatrica approfondita, necessaria per definire gli obiettivi e il piano di lavoro;
  • l’utilizzo di tecniche di biofeedback e stimolazione funzionale, per migliorare la percezione muscolare;
  • esercizi mirati alla riattivazione e al rinforzo dei muscoli pelvici;
  • supporto continuo da parte di fisioterapisti esperti in riabilitazione uro-ginecologica.

Il percorso è utile non solo per chi soffre di incontinenza urinaria, ma anche per disfunzioni sessuali, stitichezza cronica e post-chirurgia pelvica. La rieducazione non comporta dolore, non prevede farmaci e può essere affrontata in ogni fase della vita.