Portale della Fondazione Opera San Camillo - Dettaglio News - Cremona
Come viene curata la cataratta alla Casa di Cura San Camillo?
La cura della cataratta richiede esclusivamente un intervento chirurgico.
Ci sono delle condizioni in cui si può essere attendista, ovvero quando il paziente ha gli occhiali può cambiare le lenti, oppure quando il paziente deve mettere gli occhiali. In questi due casi l’intervento può essere rimandato.
Come avviene l’asportazione chirurgica?
La cura vera e propria consiste nell'asportazione chirurgica.
L'asportazione chirurgica si effettua mediante una tecnica, la facoemulsificazione, che consiste nel frammentare questa lente opaca all'interno dell’occhio. Asportare quindi questi frammenti e inserire un cristallino artificiale.
Questo cristallino artificiale può essere mono focale, per cui permette al paziente di vedere bene da lontano o da vicino, oppure possono esserci lenti multi focali che correggono in entrambi i casi, quindi il paziente non avrà bisogno di ulteriori occhiali.
Dott. Enzo Miori
Responsabile reparto di Oculistica
Chirurgia mininvasiva: cos’è e quando si utilizza
La chirurgia mininvasiva è un concetto applicabile a diverse branche della chirurgia, sia in ambito addominale che extra-addominale.
Che cos’è la laparoscopia?
Nel caso della patologia addominale, il termine chiave è laparoscopia, che consiste nell'operare all’interno dell’addome senza effettuare ampie incisioni chirurgiche. L’intervento viene eseguito introducendo anidride carbonica per creare una camera apposita, e utilizzando strumenti chirurgici inseriti attraverso piccoli accessi, generalmente di circa un centimetro, coadiuvati da una telecamera.
Quali vantaggi offre la laparoscopica rispetto alla chirurgia tradizionale?
La chirurgia mininvasiva garantisce la stessa sicurezza della chirurgia “a cielo aperto”, ma con significativi benefici per il paziente:
- riduzione del dolore post-operatorio;
- minore impatto sulla muscolatura e sui tessuti;
- degenza più breve;
- minore incidenza di complicanze legate alla ferita.
Gli ambiti della chirurgia mininvasiva
Anche la chirurgia proctologica ha beneficiato di approcci mininvasivi. Oggi, per esempio, non è più necessario ricorrere necessariamente all’asportazione delle emorroidi. Si utilizzano tecniche di sospensione emorroidaria e, in caso di fistole anali, si impiegano cellule mesenchimali per la chiusura degli orifizi oppure tecniche con laser.
Queste soluzioni consentono di ridurre il dolore post-operatorio e il rischio di complicanze, migliorando sensibilmente il decorso post-chirurgico.
La chirurgia mininvasiva è applicabile anche alla chirurgia di parete e al trattamento di ernie e laparoceli, che possono essere affrontati con tecnica laparoscopica, evitando incisioni dirette sulla zona interessata.
Che cos’è il diabete e qual è la funzione dell’insulina
Il dottor Lazzari, Specialista in Medicina interna, in Igiene e in Medicina Preventiva spiega che cos’è il diabete e le funzioni dell’insulina prodotta dal pancreas.
Che cos’è il diabete e la sua diffusione in Italia
Il diabete è una malattia cronica caratterizzata da iperglicemia, cioè da un aumento nel sangue di un particolare zucchero, il glucosio. È una malattia che è molto diffusa, in continuo e costante aumento in Italia, come nel mondo.
In Italia abbiamo infatti circa 4 milioni di diabetici, cui però bisogna aggiungere un altro milione che è affetto dalla malattia, ma non ne è consapevole in quanto non ancora diagnosticato.
Quando si parla di diabete?
Il glucosio presente nel sangue è regolato da un ormone chiamato insulina, che ne mantiene i giusti valori a livello ematico. L’insulina fa sì che il glucosio possa essere correttamente utilizzato come fonte energetica dai vari organi e dagli apparati del nostro corpo.
Quando il pancreas non è più in grado di produrre insulina oppure ne produce in modo non sufficiente e non adeguato per mantenere i corretti valori a livello ematico, non è più possibile garantire il corretto funzionamento dei vari organi e apparati.
Dottor Pierangelo Lazzari
Responsabile Centro Prevenzione e Cura del Diabete e Specialista in Medicina interna, in Igiene e in Medicina Preventiva
Quando è necessario eseguire una colonscopia virtuale?
La colonscopia virtuale è un esame poco invasivo che permette lo studio della parete del colon. Il dottor Musella ci spiega quando è necessario sottoporsi a questo esame.
La colonscopia virtuale è l’esame indicato nella ricerca di polipi o neoplasie del colon in alternativa al clisma opaco a doppio contrasto.
Questo tipo di esame è adatto a pazienti che sono intolleranti all'esecuzione di una colonscopia tradizionale, oppure è adatta per i pazienti anziani, che magari sono portatori di patologie come cardiopatie o broncopatie che non consentono l'esecuzione della colonscopia tradizionale.
In alcuni casi, è l’endoscopista che chiede ai radiologi di completare l’esame attraverso una colonscopia virtuale in quanto non è stato possibile studiare il colon nella sua interezza.
L’esame della colonscopia virtuale è molto utile nei casi di post polipectomia per tenere sotto controllo la situazione generale del colon. In alcuni paesi, questo esame viene utilizzato in sinergia con lo studio del sangue occulto nelle feci, per fare lo screening nei soggetti superiori ai 50 anni.
Dott. Giovanni Musella
Medico Radiologo
Il cuore di San Camillo accolto a Cremona: celebrazione nella chiesa di via Mantova
Domenica 8 giugno, in occasione della Pentecoste, la comunità camilliana di Cremona ha accolto un evento di grande rilevanza spirituale: l’arrivo della reliquia del cuore di San Camillo de Lellis, fondatore dei Ministri degli Infermi. La celebrazione si è tenuta nella chiesa di via Mantova e ha visto la partecipazione di numerosi fedeli.
La messa delle ore 10 è stata presieduta da padre Virginio Bebber, presidente nazionale dell’Aris (Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari), che ha guidato la liturgia insieme a padre Andrea Cosseddu, guardiano dei Cappuccini di Cremona. Durante l’omelia, padre Bebber ha sottolineato come la figura di San Camillo sia ancora oggi attuale per la dedizione al servizio dei malati e degli ultimi, incarnando lo spirito della Pentecoste come segno di rinascita e missione.
La reliquia, esposta accanto all'altare, è stata presentata ai fedeli come simbolo di compassione e amore evangelico. Nel pomeriggio, si è tenuta una seconda messa presso la nostra Casa di Cura, con preghiere e riflessioni sul significato della reliquia.
Un momento intenso di fede e condivisione che ha lasciato un segno profondo nella comunità cremonese.
Leggi gli articoli usciti su La Provincia.


Chi si occupa della riabilitazione del pavimento pelvico?
Il professionista sanitario che si occupa della riabilitazione del pavimento pelvico è il fisioterapista specializzato nel trattamento di tutte le disfunzioni che riguardano quest’area.
Il fisioterapista è quell’operatore che si occupa della prevenzione, cura e riabilitazione delle problematiche relative alla motricità e alle funzioni corticali superiori (ovvero funzioni cerebrali legate, fra l’altro, alla percezione) e viscerali nelle patologie di vario tipo, sia acquisite che congenite.
La riabilitazione del pavimento pelvico è estremamente efficace
Le tecniche e gli esercizi proposti dal fisioterapista specializzato in riabilitazione del pavimento pelvico hanno un ruolo fondamentale nel trattamento e nella prevenzione di manifestazioni disfunzionali legate ad organi come prostata, vescica, uretra, utero e retto.
Queste alcune delle situazioni, tutte con un impatto notevole sulla vita quotidiana, che possono essere affrontate e risolte:
- incontinenza urinaria e fecale;
- eiaculazione precoce;
- dolore durante l'atto sessuale (dispareunia);
- dolore pelvico cronico;
A cosa serve la riabilitazione del pavimento pelvico?
La riabilitazione del pavimento pelvico è estremamente efficace nel trattamento di:
- incontinenza urinaria di diverso tipo, tra cui quella da sforzo o da stress
- incontinenza fecale nelle problematiche di prolasso
- dispareunia, ovvero il dolore durante l'atto sessuale
- problematiche relative all'erezione e all'eiaculazione precoce
- dolore pelvico cronico
Occorre precisare che questo genere di tecniche giocano un ruolo fondamentale nel trattamento e nella prevenzione di problematiche legate ad organi quali la prostata, la vescica, l'uretra, l’utero e il retto.
Negli anni questi tecniche si sono rivelate fondamentali anche per le donne durante il periodo della gravidanza e nel post-partum.
Ti potrebbe interessare anche: La riabilitazione del pavimento pelvico: di cosa si tratta?
Quali sono le attività per riabilitare il pavimento pelvico?
La riabilitazione del pavimento pelvico è fondamentale per affrontare e risolvere problematiche legate a disfunzioni uro-genitali e colon-rettali. I percorsi proposti sono personalizzati e utilizzano terapie manuali, strumentali e comportamentali, svolte in ambienti adeguati che garantiscono il massimo rispetto della privacy e del comfort del paziente.
Le terapie manuali e l’integrazione funzionale per il pavimento pelvico
Volte al rinforzo muscolare e al raggiungimento di un rilassamento globale del pavimento pelvico, queste tecniche messe in atto dal fisioterapista sono spesso integrate con metodologie che coinvolgono:
- postura: per correggere alterazioni dovute alle disfunzioni;
- respirazione: per far lavorare insieme il diaframma respiratorio e il diaframma pelvico, così da raggiungere un equilibrio ottimale.
Cos’è il biofeedback per il pavimento pelvico?
Questa tecnica utilizza apparecchiature elettromedicali con sonde vaginali o rettali che rilevano la contrazione muscolare. Il paziente può visualizzare o sentire le proprie contrazioni tramite monitor o segnali acustici, imparando a gestire meglio il movimento e la forza muscolare.
A cosa serve la stimolazione elettrica funzionale (FES)?
La FES utilizza sonde endovaginali, endorettali o elettrodi di superficie per stimolare la muscolatura. Questa tecnica può essere impiegata per rafforzare i muscoli del pavimento pelvico o per rilassarli, a seconda delle esigenze del paziente.
La terapia comportamentale per la gestione del pavimento pelvico
Questo approccio consente al paziente di comprendere e gestire meglio le funzioni del pavimento pelvico, come il controllo della continenza e dello svuotamento vescicale. Tecniche come il bladder training (“esercitazione della vescica”) aiutano a migliorare la consapevolezza e la gestione quotidiana.
Quali sono gli obiettivi della riabilitazione?
Le disfunzioni del pavimento pelvico possono limitare la libertà di movimento, compromettere la serenità sessuale e causare disagio sociale. È fondamentale riconoscere che condizioni come le perdite urinarie, spesso considerate normali, non lo sono e possono essere trattate efficacemente. Gli obiettivi della riabilitazione equivalgono quindi all’affrontare questi problemi, migliorare la qualità di vita e riprendere il controllo delle proprie attività quotidiane.
Quali interventi rientrano nella chirurgia generale?
A partire dal 2025, l’offerta chirurgica della Casa di Cura San Camillo si è ampliata, anche grazie all’arrivo del dottor Valerio Ranieri, responsabile dell’Unità Operativa. Oltre agli interventi già consolidati come la chirurgia di parete, la chirurgia per calcoli della colecisti e la chirurgia proctologica, si aggiungono due novità: la chirurgia colonproctologica e gli interventi per patologie da prolasso del pavimento pelvico.
Che cos'è la chirurgia colonproctologica e cosa comprende?
Con chirurgia colonproctologica si intende un insieme di interventi dedicati alle patologie del colon, sia di natura benigna che maligna. Tra queste rientrano:
• tumori del colon;
• patologie benigne come i diverticoli, nei casi in cui richiedano un trattamento chirurgico;
• gli interventi per patologie da prolasso del pavimento pelvico, che colpiscono una fascia ampia di popolazione e che richiedono un inquadramento e un trattamento chirurgico dedicato.
La chirurgia di parete
La chirurgia di parete resta centrale nell’attività della struttura e viene ulteriormente potenziata, non solo con gli approcci tradizionali ma anche con tecniche mininvasive, in particolare per patologie come ernie e laparoceli, con benefici significativi in termini di recupero e riduzione dell’impatto operatorio.
Il Dottor Paolo Bertanzetti è il nuovo responsabile dell'Unità Operativa di Ortopedia
Il suo approccio in ambito ortopedico e traumatologico, con particolare attenzione alle nuove procedure conservative e chirurgiche (interventi mininvasivi), e la sua consolidata esperienza nel campo della chirurgia protesica dell'anca, del ginocchio e della chirurgia sportiva sono tratti distintivi della sua carriera.
"Assumere la responsabilità dell'Unità Operativa di Ortopedia è una grande opportunità per ampliare l'offerta della Casa di Cura San Camillo e grande stimolo di crescita professionale” dichiara il Dottor Bertanzetti, "Il nostro obiettivo è mantenere l'eccellenza raggiunta nella chirurgia protesica e ricostruttiva, ampliare l'offerta alla chirurgia mininvasiva applicata anche alla chirurgia sportiva, protesica, sia traumatica che degenerativa, valorizzando e potenziando il lavoro di squadra e l'approccio innovativo.”
Con il supporto di tutto il personale dell'Unità Operativa di Ortopedia continueremo a rispondere ai bisogni dei pazienti con trattamenti personalizzati, adottando le più moderne tecnologie.
Il Dottor Valerio Ranieri è il nuovo Responsabile dell'Unità Operativa di Chirurgia Generale
Dal 1 gennaio 2025 il Dottor Valerio Ranieri ha assunto il ruolo di Responsabile dell’U.O. di Chirurgia Generale della Casa di Cura San Camillo dopo il passaggio di testimone con il Dottor Giuseppe Foletti, stimato professionista.
Il suo approccio nella chirurgia generale, con particolare attenzione alla chirurgia laparoscopica mininvasiva e la sua consolidata esperienza nel campo colon-proctologico, sono tratti distintivi della sua carriera professionale.
I nuovi obiettivi del reparto
"Assumere la direzione di questa unità operativa è una grande responsabilità ed un’opportunità", dichiara il Dottor Ranieri. "Il nostro obiettivo è ampliare l'offerta chirurgica, con particolare attenzione alla chirurgia laparoscopica applicata alla patologia colica e proctologica sia benigna che maligna, valorizzando e potenziando il lavoro di squadra. Con il supporto della nostra équipe continueremo a garantire trattamenti personalizzati per i pazienti adottando le tecnologie più moderne".
L'intervista a Cremona 1
Durante la puntata del 25 febbraio, il Dottor Valerio Ranieri è stato ospite del programma "Vivere in salute" condotta da Federica Bandirali sull'emittente Cremona 1. Durante l'intervista si è parlato di chirurgia, con particolare attenzione alle nuove tecniche e alle innovazioni. Sono stati discussi argomenti come la chirurgia robotica, le procedure minimamente invasive e i benefici che queste apportano ai pazienti in termini di tempi di recupero e riduzione delle complicanze.
Cliccando qui è possibile rivedere in streaming la puntata di "Vivere in salute" con ospite il Dottor Ranieri.
Giornata mondiale dell’obesità
Il 4 marzo ricorre la Giornata Mondiale dell’Obesità, un’occasione per riflettere su una patologia complessa e sempre più diffusa.
Il tema di quest’anno mette in evidenza la necessità di focalizzarsi sui sistemi sanitari, alimentari, normativi e ambientali che da sempre influenzano la nostra salute e contribuiscono all'aumento dell'obesità a livello globale.
L'obiettivo è promuovere un cambiamento sistemico per creare ambienti che favoriscano stili di vita più sani e riducano l'incidenza dell’obesità. È necessario un cambiamento di prospettiva: prevenire e contrastare questa patologia richiede un’azione sinergica tra governi, operatori sanitari e cittadini.
In Italia, il Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 ha introdotto strategie mirate, con un focus particolare sui primi 1000 giorni di vita dei bambini e lungo tutto il corso della vita, per ridurre i fattori di rischio individuali e rimuovere le cause che ostacolano scelte di vita salutari.
In questo contesto, la Casa di Cura San Camillo è in prima linea con il reparto di dietistica e nutrizione nella presa in carico dei pazienti con obesità, offrendo percorsi terapeutici personalizzati come il MAC – Percorso Multidisciplinare per l’Obesità. Ma non solo: per i mesi di marzo e aprile, la struttura si impegnerà a sensibilizzare la comunità sulle tematiche legate alla nutrizione, attraverso materiali informativi e attività mirate.
L’obesità: una patologia in crescita
Come sottolinea il Dottor Pollastri, l’obesità è una patologia sempre più diffusa, che colpisce non solo gli adulti ma anche fasce sempre più giovani della popolazione, compresi i bambini. Le conseguenze per la salute sono molteplici, con un aumento del rischio di malattie cardiovascolari e altre patologie correlate. Questo rende ancora più urgente un intervento concreto e strutturato.
Lo stile di vita: la chiave per la prevenzione e la cura dell’obesità
Per contrastare l’obesità è essenziale intervenire sullo stile di vita, un concetto che include sia l’alimentazione equilibrata sia l’attività fisica regolare.
Tuttavia negli ultimi anni si sono sviluppati anche nuovi approcci farmacologici per supportare il trattamento dell’obesità. Nonostante ciò, resta fondamentale la consapevolezza che il cambiamento delle abitudini quotidiane è il primo passo verso una gestione efficace del peso e della salute generale.
L’impegno della Casa di Cura San Camillo di Cremona: l’iniziativa
La Casa di Cura San Camillo è da sempre in prima linea nella cura dell’obesità, attraverso un approccio multidisciplinare che coinvolge specialisti in nutrizione, endocrinologia, psicologia e fisioterapia. Il progetto MAC – Percorso Multidisciplinare per l’Obesità offre un supporto completo ai pazienti, aiutandoli a ritrovare il benessere attraverso strategie personalizzate e scientificamente validate.
Per offrire un’ulteriore opportunità di avvicinarsi a uno stile di vita più sano, per tutto il Mese della Nutrizione (da metà marzo a metà aprile), verranno organizzati colloqui individuali gratuiti con i nostri specialisti, in cui sarà possibile effettuare una valutazione antropometrica e ricevere consigli personalizzati.
Il Mese della Nutrizione: il calendario degli incontri
Gli appuntamenti si svolgeranno presso l’ambulatorio dietistico (1° piano della Casa di Cura), nelle seguenti date:
- Lunedì 17 marzo 2025 dalle 15 alle 17
- Venerdì 28 marzo 2025 dalle 15 alle 17
- Giovedì 3 aprile 2025 dalle 16 alle 18
- Venerdì 11 aprile 2025 dalle 15 alle 17
Per prenotare contattare il numero 0372567437 dalle 8 alle 15 dal lunedì al venerdì.
Scarica la locandina del Mese della Nutrizione 2025
Le terapie infiltrative alla Casa di Cura San Camillo
Le terapie infiltrative possono essere consigliate a tutti; è pur vero che andranno considerate dal medico alcune condizioni come i soggetti in terapia anticoagulante o i diabetici (infiltrazioni con corticosteroidi); controindicazione relativa ad infiltrazioni con acido ialuronico è costituita dalla presenza di segni infiammatori in corso di osteoartrosi ovvero l’ipertrofia sinoviale con versamenti articolare.
In questi casi il razionale terapeutico prevede prima la risoluzione della flogosi, eventualmente svuotando il versamento utilizzando cortisonici o ossigeno-ozono in sede intrarticolare, e solo poi, ad articolazione “asciutta”, inoculare acido ialuronico.
Queste procedure non sono del tutto immuni da complicanze che tuttavia si riducono a possibili rialzi febbrili o dolore localizzato, gonfiore, calore e rossore nel sito di iniezione nell’immediato post-trattamento e che non richiedono particolare trattamento e/o recedono dopo semplici trattamenti medici.
Nel nostro Reparto stiamo portando avanti infiltrazioni:
- Dell’anca, ecoguidate con acido ialuronico per alleviare il dolore nella coxartrosi, procrastinando nel tempo un eventuale intervento di protesi soprattutto in pazienti relativamente giovani.
- Trattamento delle epicondiliti con infiltrazione ecoguidata di anestetico e cortisone.
- Della spalla sempre ecoguidate di acido ialuronico, cortisone o ossigeno-ozono.
- Del ginocchio nella gonartrosi.
- Della colonna lombare, TC (TAC) guidate o a mano libera, con miscela di ossigeno-ozono per il trattamento della lombalgia, sciatalgia determinate da prolusioni o ernie discali.
- Anche le infiammazioni di tendini e di altre articolazioni possono giovarsi del trattamento infiltrativo dell’interventistica muscolo-scheletrica.
Intervento a cura del dott. Giovanni Musella
Quali sono i fattori di rischio per il tumore alla prostata?
Esistono due fattori di rischio certi per il tumore della prostata: la familiarità e l'età avanzata.
(dopo i 50 anni il tumore alla prostata è quello a più ad alta incidenza).
Esistono anche altri fattori di rischio legati allo stile di vita, che sono comuni ad altre patologie oncologiche:
- il fumo di sigaretta,
- la dieta ricca di carni rosse e di latticini e povera di frutta e verdura
- attività lavorative legate ad inquinanti ambientali
Cosa fare quando in famiglia c’è stato un caso di tumore alla prostata?
In caso di familiarità positiva è consigliato sottoporsi ad accertamenti preventivi dall’età di 45 anni; negli altri casi è auspicabile sottoporsi ad accertamenti preventivi iniziando dai 50 anni.
Accertamenti diagnostici
Il tumore della prostata in rari casi determina insorgenza di sintomatologia specifica, se non in fasi avanzate, è pertanto fondamentale la prevenzione attraverso la visita urologica associata a prelievo ematico per il dosaggio del PSA.
Esistono poi degli strumenti diagnostici specifici di secondo livello che aiutano nella diagnosi come l’ecografia prostatica trans-rettale e la risonanza magnetica multiparametrica della prostata.
In caso di sospetto diagnostico l’urologo porrà quindi indicazione alla biopsia prostatica per avere una conferma istologica definitiva.
Dott. Marco Finamanti
Responsabile Reparto di Urologia
Quali sono le principali patologie urologiche?
Le patologie urologiche sono molteplici, per semplificare le dividiamo in due gruppi: le patologie di tipo oncologico e le patologie di tipo non oncologico.
Per quanto riguarda quelle oncologiche, ricordiamo:
- il tumore del rene
- il tumore della vescica
- il tumore del testicolo e del pene
- il tumore della prostata, che è il tumore a più alta incidenza nel maschio dopo i 50 anni
Per quanto riguarda invece le patologie non oncologiche, ricordiamo le principali tra cui:
- la calcolosi urinaria
- le infezioni delle vie urinarie
- le patologie funzionali del tratto urinario, come la vescica iperattiva
- l'ipertrofia prostatica benigna
Dottor Marco Finamanti
Responsabile Reparto di Urologia
Giornata nazionale degli OSS
Il 29 maggio ricorre la Giornata Nazionale dedicata agli Operatori Socio Sanitari (OSS): figure centrali nell’assistenza quotidiana ai pazienti, presenza costante nelle strutture sanitarie, protagonisti silenziosi di attività tanto delicate quanto fondamentali.
Presso la Casa di Cura San Camillo di Cremona, questa giornata è l’occasione per esprimere gratitudine e riconoscenza a tutti gli OSS che ogni giorno, con professionalità, empatia e dedizione, si prendono cura della persona nella sua globalità, contribuendo in modo significativo al benessere fisico, psicologico ed emotivo dei pazienti.
Cosa fa un OSS?
L’Operatore Socio-Sanitario assiste la persona nelle attività quotidiane e nei bisogni primari, favorendo il recupero, il mantenimento e lo sviluppo della propria autonomia. Collabora strettamente con l’équipe medica e rappresenta un punto di riferimento sia per il paziente che per i familiari.
La vicinanza, l’ascolto e la capacità di cogliere anche i bisogni inespressi rendono il ruolo dell’OSS insostituibile nei percorsi assistenziali e riabilitativi.
L’impegno quotidiano al San Camillo
All'interno della nostra struttura, gli OSS sono parte integrante di un modello assistenziale fondato sulla centralità della persona. Operando in sinergia con medici, infermieri, terapisti e psicologi, contribuiscono a creare un ambiente accogliente e sicuro.
La loro presenza è essenziale in ogni reparto: dalla riabilitazione all’assistenza geriatrica, dalla degenza post-operatoria all’accompagnamento nei percorsi terapeutici.
In occasione di questa giornata, tutta la Casa di Cura San Camillo di Cremona desidera rivolgere un sentito ringraziamento agli OSS della struttura, che con umanità e competenza danno valore concreto al “prendersi cura” ogni giorno.
Il loro lavoro silenzioso, spesso lontano dai riflettori, è uno dei pilastri della qualità assistenziale che ci impegniamo a garantire.
Giornata Nazionale del Sollievo
In questa occasione vogliamo rinnovare l’attenzione verso la cura del dolore, il supporto empatico e la dignità dei pazienti, soprattutto di coloro che affrontano percorsi di malattia cronica grave o in fase terminale.
Istituita nel 2001 dal Ministero della Salute, dalla Conferenza delle Regioni e dalla Fondazione Gigi Ghirotti, la Giornata del Sollievo è un invito a promuovere la cultura del sollievo dal dolore fisico e morale, sottolineando il valore dell’ascolto e dell’accompagnamento in tutte le fasi del percorso terapeutico.
Il senso del sollievo: oltre la terapia, la vicinanza
La parola “sollievo” non riguarda solo l’efficacia di un farmaco o la risposta a una terapia, ma rappresenta anche una relazione di fiducia, un contatto umano fatto di presenza, disponibilità e sensibilità. Presso la Casa di Cura e nell’hospice San Camillo di Cremona, l'approccio globale alla persona è parte integrante del modello assistenziale, ispirato ai valori camilliani di servizio agli ammalati con attenzione ai bisogni fisici, psicologici e spirituali.
L’équipe medico-infermieristica, supportata da operatori sanitari e volontari, lavora ogni giorno per garantire ai pazienti condizioni di vita dignitose, riducendo il dolore, l’ansia e la solitudine, grazie a percorsi personalizzati che mettono al centro la persona e non la malattia.
Cure palliative e presa in carico multidisciplinare
All’interno della struttura, particolare attenzione è riservata alla gestione del dolore cronico e alla presa in carico dei pazienti in fase avanzata o terminale, attraverso:
- interventi farmacologici calibrati;
- terapie palliative integrate;
- supporto psicologico a pazienti e familiari;
- percorsi di accompagnamento spirituale, per chi lo desidera.
La collaborazione tra i diversi professionisti sanitari consente di offrire un’assistenza continuativa e personalizzata, basata sul dialogo, la condivisione e la presenza.
Come assumere il calcio per prevenire l’osteoporosi?
Assumere regolarmente calcio attraverso la dieta è fondamentale per preservare la densità ossea nel tempo e ridurre il rischio di osteoporosi. Le principali fonti di calcio includono:
- latte e latticini, che sono i migliori alimenti per l’assunzione di calcio grazie alla loro elevata biodisponibilità;
- ortaggi a foglia verde, che equivalgono a una buona fonte vegetale di calcio;
- frutta secca, come mandorle e noci, che offrono un apporto di calcio utile, seppur con minore assorbimento;
- pesce, particolarmente il pesce azzurro (fra gli altri sgombri, aringhe, sardine e acciughe), che contribuiscono anche con altri nutrienti importanti.
Integrare con regolarità questi alimenti nella dieta è la chiave per garantire il giusto apporto di calcio necessario al mantenimento di ossa forti.
Settimana mondiale della tiroide 2025
Un’iniziativa nata per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di prevenzione e diagnosi precoce delle malattie tiroidee, la Settimana mondiale della tiroide pone quest’anno l’accento sul ruolo fondamentale della corretta informazione e della presa in carico multidisciplinare per affrontare condizioni che colpiscono milioni di persone, spesso in modo silenzioso.
Anche la Casa di Cura San Camillo di Cremona partecipa a questa campagna, valorizzando il lavoro del Servizio di Endocrinologia, punto di riferimento territoriale per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle malattie tiroidee e delle disfunzioni endocrine.
Il Servizio di Endocrinologia del San Camillo
L’endocrinologia è una branca altamente specializzata che si occupa della diagnosi e del trattamento delle disfunzioni ormonali, con particolare attenzione a tiroide, paratiroide, ipofisi, surreni, ovaie e testicoli. Il nostro servizio è attivo anche nella gestione delle alterazioni del metabolismo (diabete, obesità, dislipidemie) e nella prevenzione dell’osteoporosi.
Tra i principali servizi offerti vi sono:
- visite specialistiche endocrinologiche;
- ecografia tiroidea;
- monitoraggio delle terapie ormonali;
- percorsi diagnostico-terapeutici personalizzati;
- collaborazione multidisciplinare con radiologi, nutrizionisti e altri specialisti per una presa in carico totale del paziente.
Tutti i percorsi vengono seguiti con approccio personalizzato, attenzione all’ascolto e aggiornamento continuo secondo le linee guida nazionali e internazionali.
Il dottor Negrini ospite a “Vivere in Salute”
In occasione della Settimana mondiale della tiroide, il dottor Federico Negrini, responsabile del Servizio di Endocrinologia della Casa di Cura San Camillo, sarà ospite martedì 27 maggio alle ore 21 della trasmissione “Vivere in Salute”, in onda su CR1-Cremona1, canale 19 del digitale terrestre.
L’intervista, condotta dalla giornalista specializzata in benessere e salute Federica Bandirali, offrirà al pubblico l’occasione di approfondire temi cruciali come:
- le patologie tiroidee più diffuse (ipotiroidismo, ipertiroidismo, noduli, tiroiditi autoimmuni);
- i segnali a cui prestare attenzione per una diagnosi precoce;
- le possibilità terapeutiche oggi disponibili;
- l’importanza dei controlli endocrinologici a ogni età.
Un momento prezioso per diffondere consapevolezza e cultura della prevenzione, soprattutto in un’area delicata e ancora troppo sottovalutata come quella della salute tiroidea.
Tiroide: come accorgersi delle patologie
Le patologie tiroidee possono manifestarsi con sintomi generici come stanchezza, aumento o perdita di peso, nervosismo, alterazioni del ritmo cardiaco e della temperatura corporea. Per questo motivo è fondamentale sottoporsi a controlli regolari, soprattutto in presenza di familiarità o condizioni a rischio.
Il reparto di Medicina Interna: intervista alla Dottoressa Nicoletta Rizzi
La Medicina Interna rappresenta un ambito fondamentale nell’assistenza ospedaliera, dedicato alla diagnosi, al trattamento e alla gestione di patologie complesse che coinvolgono diversi organi e sistemi del corpo umano. Questo reparto si rivolge principalmente a pazienti con condizioni mediche multiple o croniche, garantendo un approccio olistico e personalizzato alla salute.
Presso l’Ospedale San Camillo di Cremona, il reparto di Medicina Interna offre un’assistenza di alto livello, integrando competenze multidisciplinari e tecnologie avanzate per affrontare sia emergenze cliniche, sia patologie di lungo corso. Un team qualificato di medici e infermieri lavora per garantire la migliore qualità di vita ai pazienti, con un focus sull’umanizzazione delle cure.
Per comprendere meglio il ruolo e le sfide di questo reparto, abbiamo intervistato la Dottoressa Nicoletta Rizzi, una delle figure chiave del team di Medicina Interna della Casa di Cura.
Di cosa si occupa il reparto di Medicina Interna?
La Medicina Interna è una branca della Medicina che si occupa della diagnosi e del trattamento dal punto di vista medico e non chirurgico di patologie complesse e diverse tra loro quali infezioni, malattie cardiovascolari, malattie gastrointestinali, patologie del sangue, del sistema respiratorio e dei reni. Al centro dell'osservazione dell'Internista deve essere li paziente, non la malattia, intesa come alterazione dello stato di salute: una visione olistica permette infatti di individuare la causa responsabile di un sintomo di nuova insorgenza, persistente da piu' o meno tempo, e le complicanza che ha portato ad una instabilità clinica, non presente in precedenza. Attraverso la visita internistica si valuta lo stato di salute del paziente, raccogliendo informazioni anamnestiche, analizzando segni e sintomi di tutti gli organi, eseguendo un eventuale completamento al letto del paziente con il supporto ecografico integrato, al fine di formulare un'ipotesi diagnostica e di impostare la terapia più adeguata per ogni caso.
Quando rivolgersi a un internista?
L'internista deve essere chiamato in causa di fronte a due situazioni. La prima è quando il paziente con comorbilità necessità di una visione globale per ripristinare un compenso clinico in caso di acuzie; la seconda corrisponde alla formulazione di una diagnosi, partendo da un sintomo aspecifico come la febbre, il calo ponderale, il dolore, la difficoltà respiratoria, il cardiopalmo, o in tutte quelle situazioni in cui l'equilibrio clinico di un paziente si alteri.
Come si svolge la visita da un internista?
La visita di un medico internista si svolge, per definizione, al letto del paziente, previo colloquio con lo stesso interessato o con i familiari per raccogliere tutte le informazioni cliniche necessarie (patologie note, terapia domiciliare in atto, precedenti ricoveri) per avere un punto di partenza al fine di vagliare le possibili cause di un problema clinico. La visita del malato è il momento in cui I'internista ne coglie le fragilità che ne hanno motivato il ricovero; al termine dell'esame obiettivo viene pianificato l’iter diagnostico-terapeutico che verrà svolto durante la permanenza in ambiente di cura.
Perché le patologie internistiche vengono definite complesse?
Le patologie internistiche vengono definite complesse in quanto il paziente presenta la coesistenza di più condizioni morbose, come spesso avviene con l’avanzare dell’età. Le malattie croniche presentano una evoluzione che se non monitorata nel tempo porta a complicanze che coinvolgono gli organi vitali quali cuore, rene, fegato ed encefalo. Patologie quali scompenso cardiaco, diabete mellito tipo lI scompensato, insufficienza renale di grado moderato, broncopneumopatia cronica ostruttiva riacutizzata, cardiopatia ischemica cronica, ipertiroidismo, anemia in malattia infiammatoria cronica, epatopatia cronica fino alla cirrosi scompensata, sono solo alcuni dei quadri clinici che l'Internista affronta al letto del malato, ma anche pericarditi, febbre di origine sconosciuta, anemia di nuovo riscontro, o un semplice calo ponderale come primo segnale di patologia oncologica occulta. L'internista svolge il compito di considerare tutti gli aspetti che alterano lo stato di salute del paziente, avendo come presupposto la conoscenza dei meccanismi che portano al peggioramento di una patologia cronica nota e alle complicanze che più condizioni morbose coesistenti esercitano sugli organi vitali. Ciascuna delle diverse condizioni morbose può presentarsi, infatti, con un diverso grado di progressione, di acuzie e di compromissione delle funzioni vitali.
Quali prestazioni include l’ambulatorio di Medicina Interna?
Sono incluse visita internistica con pianificazione di esami di laboratorio e strumentali di completamento (quali ecocardio e holter pressorio). Rientrano poi eventuali visite specialistiche sulla scorta dei dati clinici ed ecografici emergenti, l’ecografia internistica addominale completa, l’ecografia internistica toracica e l’ecografia della tiroide. L'internista deve avvalersi di tutti i mezzi diagnostici di cui dispone (esami ematici di I e Il livello, ecografia bed side, tomografia assiale compiuterizzata, radiografia, RMN, PET, MOC, mammografia...) e della collaborazione delle figure mediche specialistiche (radiologo, cardiologo, nefrologo, infettivologo, reumatologo, endocrinologo) che, una volta individuata la causa scatenante li peggioramento dello stato di salute di un individuo, completano li percorso diagnostico e ottimizzano le strategie terapeutiche adottate. Anche al figura del chirurgo diviene uno strumento indispensabile nelle mani del diagnosta, nel momento in cui la terapia medica deve lasciare il posto ad una soluzione chirurgica alla noxa identificata.
Come si accede al Servizio di Medicina Interna?
Presso la Casa di Cura San Camillo viene preso in carico li paziente che viene segnalato mediante uno dei seguenti canali:
- Richiesta del Medico Curante, inviando al Caposala del Reparto di Medicina i dati del paziente interessato, previo colloquio telefonico con li Medico di reparto.
- Richiesta diretta dello Specialista che ha in carico li paziente (ospedalizzato o ambulatoriale) al Medico di reparto.
- Richiesta del Medico di reparto o altro specialista interno alla casa di Cura, dopo valutazione ambulatoriale.
I servizi ambulatoriali connessi all'attività del Reparto di Medicina Interna
- Ambulatorio reumatologico - Dott.ssa Reggia
- Ambulatorio di endocrinologia e del metabolismo dell'osso - Dott. Negrini
- Ambulatorio diagnostico per patologia internistica e per la prevenzione del rischio cardiovascolare - Dott.ssa Rizzi
- Visita internistica con pianificazione di esami di laboratorio e strumentali di completamento (ecocardio, Holter pressorio...)
- Visite specialistiche sulla scorta dei dati clinici ed ecografici emergenti
- Ecografia internistica addominale completa
- Ecografia internistica toracica
- Ecografiacografia della tiroide
La cura della cataratta richiede esclusivamente un intervento chirurgico.
Le tecniche mininvasive chirurgiche intervengono sulla patologia senza compromettere in modo eccessivo i tessuti, riducendo anche i tempi di recupero dei pazienti, come è ben illustrato in questa intervista del dottor Valerio Ranieri.
Il dottor Lazzari, Specialista in Medicina interna, in Igiene e in Medicina Preventiva spiega che cos’è il diabete e le funzioni dell’insulina prodotta dal pancreas.