Portale della Fondazione Opera San Camillo - La cataratta - Cremona

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Dott. Enzo Miori 
Responsabile reparto di Oculistica

 

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La cataratta

La cataratta è una patologia molto comune ed è legata a un normale processo di invecchiamento

Un accumulo costante di proteine determina un’opacizzazione di una lente naturale che è il cristallino che sta all'interno dell'occhio. Questo processo determina un’opacizzazione tale che non permette una quantità sufficiente di luce di arrivare a livello retinico, la conseguenza è che il paziente vede sfocato.

La cura della cataratta richiede esclusivamente un intervento chirurgico. Ci sono delle condizioni in cui si può essere attendista,  ovvero quando il paziente ha gli occhiali  e può cambiare le lenti, oppure quando il paziente deve mettere gli occhiali. In questi due casi l’intervento può essere rimandato. 

La cura vera e propria consiste nell'asportazione chirurgica

L'asportazione chirurgica si effettua mediante una tecnica, la facoemulsificazione, che consiste nel frammentare questa lente opaca all'interno dell’occhio. Asportare quindi questi frammenti e inserire un cristallino artificiale. 

Questo cristallino artificiale può essere mono focale, per cui permette al paziente di vedere bene da lontano o da vicino, oppure possono esserci lenti multi focali che correggono in entrambi i casi, quindi il paziente non avrà bisogno di ulteriori occhiali.

Come viene curata la cataratta alla Casa di Cura San Camillo?

La cura della cataratta richiede esclusivamente un intervento chirurgico. 

Ci sono delle condizioni in cui si può essere attendista,  ovvero quando il paziente ha gli occhiali può cambiare le lenti, oppure quando il paziente deve mettere gli occhiali. In questi due casi l’intervento può essere rimandato. 

L'asportazione chirurgica si effettua mediante una tecnica, la facoemulsificazione, che consiste nel frammentare questa lente opaca all'interno dell’occhio. Asportare quindi questi frammenti e inserire un cristallino artificiale. 

Questo cristallino artificiale può essere mono focale, per cui permette al paziente di vedere bene da lontano o da vicino, oppure possono esserci lenti multi focali che correggono in entrambi i casi, quindi il paziente non avrà bisogno di ulteriori occhiali.

Esiste famigliarità per la cataratta?

Si può affermare che esiste una famigliarità per questo genere di patologia.
Per esperienza posso dire che individui aventi genitori operati di cataratta in età intorno ai 60/65 anni, manifestano più precocemente degli altri pazienti l’insorgenza di una cataratta. 

Non è una regola, però è più facile che accada. 

Quali sono i sintomi della cataratta?

Il primo sintomo che il paziente avverte è un senso di sfocamento.

Spesso il paziente si presenta alla visita oculistica con l’idea che basterà cambiare le lenti degli occhiali, ma in realtà questo sintomo è legato all'insorgenza della cataratta.

Ulteriori sintomi della patologia: 

  • uno sdoppiamento delle immagini 
  • vedere i colori sbiaditi
  • vedere degli aloni colorati intorno alle luci
  • difficoltà della guida e nella visione notturna

Come si diagnostica?

La diagnosi avviene attraverso una semplice visita oculistica.

Occorre quindi la lampada a fessura, che è lo strumento che l’oculista utilizza di routine; già questo strumento è sufficiente per rendersi conto se il paziente ha una cataratta o se vi è l'insorgenza di una cataratta o ulteriori patologie.

Quali sono i soggetti più disposti alla cataratta?

L'invecchiamento è la principale causa di cataratta, quindi le persone anziane vanno inevitabilmente incontro a una cataratta. 
Ci sono però altri soggetti con patologie particolari che sono maggiormente a rischio:

  • i diabetici
  • persone che fanno terapia cortisoniche, per malattie autoimmuni o malattie reumatologiche
  • le persone che sono esposte da un punto di vista lavorativo a fonti di calore 
  • Le persone che non proteggono nel modo giusto gli occhi con occhiali da sole e che quindi hanno un'esposizione cattiva ai raggi ultravioletti. 

Ci sono poi delle cataratte che di altro genere, come quelle congenite che possono essere legate a patologie che la madre assume durante durante la gravidanza: la rosolia o l'herpes sono cause che possono poi determinare una cataratta congenita nel feto.

Come avviene l'intervento per la rimozione della cataratta?

Un intervento di cataratta attraverso la tecnica della facoemulsificazione è solitamente in anestesia topica, quindi soltanto con le gocce, e dura dai 10 ai 15 minuti.

L’intervento consiste nella rimozione del cristallino opacizzato mediante la frammentazione con gli ultrasuoni. Il cristallino opacizzato sarà poi sostituito da un cristallino artificiale che permetterà al paziente di avere una nuova lente per focalizzare correttamente la luce sulla retina, e quindi vedere nitidamente.

Il paziente, dunque, viene coricato sul lettino, la testa viene fissata da un cerotto per evitare  movimenti inconsulti della testa e l'occhio viene tenuto aperto da un blefarostato, un divaricatore delle palpebre. 

Successivamente viene effettuato un taglio di due millimetri a seconda del bisturi che il chirurgo utilizza. Oppure, come nel mio caso, vengono effettuati due piccoli tagli laterali che ci permetteranno in un secondo momento di  di ripulire le masse del cristallino.

Effettuato il taglio si può introdurre la sonda che andrà a frammentare il cristallino e dove sarà inserito il cristallino artificiale, che viene inserito grazie a una sostanza disco elastica che permette all'occhio aperto di mantenere la sua conformazione,  altrimenti ci sarebbe il rischio che collassi. 

Il paziente non avverte male ed è cosciente tanto che che è richiesta collaborazione da parte del chirurgo: il paziente infatti dovrà rimanere con l’occhio fermo il più possibile seguendo le indicazioni del medico.

Si può prevenire la cataratta?

Essendo un normale processo di invecchiamento, la fase di prevenzione è piuttosto relativa. Possiamo però andare a identificare delle situazioni che potrebbero anticipare l’arrivo della patologia:

  • il fumo.
  • la scarsa ingerenza di vitamine, quindi una dieta squilibrata.
  • Una cattiva esposizione ai raggi luminosi e l' assenza di protezione con gli occhiali da sole, sia per le persone che hanno gli occhi chiari scuri

E questo non solo ai fini della cataratta, ma anche ad altre malattie della retina. una prevenzione che dovrebbe essere presa in considerazione fin da bambino.

 

La cataratta è una patologia molto comune ed è legata a un normale processo di invecchiamento

Un accumulo costante di proteine determina un’opacizzazione di una lente naturale che è il cristallino che sta all'interno dell'occhio

Questo processo determina un’opacizzazione tale che non permette ad una quantità sufficiente di luce di arrivare a livello retinico, la conseguenza è che il paziente vede sfuocato.

 

Dott. Enzo Miori 
Responsabile reparto di Oculistica

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La cura della cataratta richiede esclusivamente un intervento chirurgico. 

Ci sono delle condizioni in cui si può essere attendista,  ovvero quando il paziente ha gli occhiali può cambiare le lenti, oppure quando il paziente deve mettere gli occhiali. In questi due casi l’intervento può essere rimandato. 

Come avviene l’asportazione chirurgica?

La cura vera e propria consiste nell'asportazione chirurgica

L'asportazione chirurgica si effettua mediante una tecnica, la facoemulsificazione, che consiste nel frammentare questa lente opaca all'interno dell’occhio. Asportare quindi questi frammenti e inserire un cristallino artificiale. 

Questo cristallino artificiale può essere mono focale, per cui permette al paziente di vedere bene da lontano o da vicino, oppure possono esserci lenti multi focali che correggono in entrambi i casi, quindi il paziente non avrà bisogno di ulteriori occhiali.

 

Dott. Enzo Miori 
Responsabile reparto di Oculistica

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