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L’evoluzione della chirurgia protesica
Negli ultimi anni i materiali utilizzati per le protesi ortopediche hanno registrato notevoli miglioramenti.
Oggi sono più leggeri, ben tollerati dall’organismo e impiantabili con sistemi più flessibili. Queste caratteristiche consentono interventi più rapidi e con un minore impatto sulle strutture anatomiche.
Chi può beneficiare oggi delle protesi ortopediche?
L’evoluzione delle tecniche chirurgiche permette di offrire soluzioni anche a pazienti che un tempo non erano candidabili all’intervento, come:
- pazienti molto anziani;
- persone con patologie cardiovascolari;
- soggetti con mobilità fortemente ridotta.
Inoltre, l’adozione di anestesie più leggere riduce i rischi operatori e permette in alcuni casi di mantenere il paziente cosciente durante la procedura.
Quanto conta il lavoro di squadra nella chirurgia protesica?
La collaborazione tra ortopedici, anestesisti e fisioterapisti è fondamentale.
Grazie alle nuove tecniche, il fisioterapista può iniziare il lavoro riabilitativo già dalla seconda giornata post-operatoria, permettendo al paziente di recuperare rapidamente la funzionalità dell’articolazione.
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L’internista è il riferimento per chi presenta sintomi generici persistenti o peggioramento di patologie croniche già diagnosticate.
Il primo trattamento si svolse presso l’Istituto di Medicina Fisica e Riabilitativa di Udine aprendo la strada ad un’attività che successivamente si è estesa in Italia e nel mondo.