Portale della Fondazione Opera San Camillo - L'esperienza di Valentina, 33 anni - Cremona
Riabilitazione del pavimento pelvico
Cos’è la disfunzione del pavimento pelvico?
L'insieme dei muscoli della zona pelvica costituisce il pavimento pelvico. Simili a un’imbracatura, i muscoli pelvici sostengono la vescica, l'utero nelle donne, la prostata negli uomini e il retto. I movimenti dell'intestino e della vescica sono controllati quando si contraggono e si rilassano i muscoli pelvici.
Quali sono i sintomi di una disfunzione del pavimento pelvico?
Quando i muscoli, i legamenti e il tessuto connettivo che sostengono gli organi pelvici non funzionano come dovrebbero, possono presentarsi sintomi come:
- Minzione frequente o bisogno urgente di andare in bagno
- Perdite urinarie
- Costipazione
- Incontinenza intestinale
- Dolore durante i rapporti sessuali
- Dolore o pressione pelvica
- Dolore al coccige, alla schiena o all'anca
Questi non sono problemi con cui si deve necessariamente convivere.
È infatti possibile migliorare la propria qualità di vita grazie alla riabilitazione e alla rieducazione del pavimento pelvico.
I disturbi del pavimento pelvico nelle donne
Si stima che almeno 1/3 di tutte le donne (e la metà delle donne di età superiore ai 55 anni) possa sperimentare nel corso della propria vita disturbi del pavimento pelvico. Questa condizione non riguarda solo le donne anziane, ma può anche presentarsi nella popolazione femminile più giovane e nelle atlete.
I disturbi del pavimento pelvico negli uomini
Anche se in misura statisticamente minore, i disturbi del pavimento pelvico possono manifestarsi anche negli uomini.
La riabilitazione del pavimento pelvico: il ruolo del fisioterapista
I disturbi del pavimento pelvico sono comuni tra le donne e in parte tra gli uomini, ma non è necessario convivere con i sintomi: la terapia è una soluzione non chirurgica che può includere:
- esercizi per identificare e rafforzare il pavimento pelvico
- esercizi di rafforzamento del core (il busto)
- tecniche di biofeedback per migliorare la contrazione e il rilassamento muscolare
- stimolazione elettrica per migliorare la consapevolezza e rafforzare i muscoli
- mobilizzazione dei tessuti molli e rilascio miofasciale per affrontare lo squilibrio muscolare
- mobilizzazione articolare
- tecniche di rilassamento
- educazione all'autotrattamento, compresi i cambiamenti di stile di vita che possono aiutare a ridurre i sintomi
Come si svolge la prima visita presso l’ambulatorio del pavimento pelvico della Casa di Cura
Durante la prima visita, il paziente ha l'opportunità di condividere la propria storia e le proprie preoccupazioni e viene presentato l'esame in modo da poter rispondere subito a tutte le eventuali domande. L'esame può comprendere movimenti generali come piegamenti in avanti e all'indietro e test specifici delle articolazioni, dei muscoli e dei nervi.
Se è necessaria una riabilitazione pelvica, una valutazione dei muscoli pelvici interna (attraverso il retto o il canale vaginale) può essere utile. Pur conoscendone l’utilità, avrete comunque sempre la possibilità di scegliere o rifiutare qualsiasi parte dell'esame o del trattamento qualora il paziente non si senta a proprio agio.
Quali strumenti e metodologie utilizziamo
Nell’ambulatorio del pavimento pelvico utilizziamo tecnologia avanzata di biofeedback ed elettrostimolazione in modo da massimizzare l’impatto della terapia con l’obiettivo di raggiungere i massimi benefici per il paziente.
Inoltre vi è un costante lavoro di collaborazione con i medici del servizio di urologia per poter eventualmente valutare i casi in maniera multidisciplinare.
Quali risultati posso aspettarmi dalla riabilitazione del pavimento pelvico?
Con una sua buona adesione ai trattamenti e sotto la guida del fisioterapista, la terapia dedicata alla riabilitazione del pavimento pelvico aiuta il paziente a:
- migliorare o riprendere il controllo della vescica
- ridurre il dolore e aumentare la tolleranza
- ridurre l'uso di farmaci per incontinenza ed il dolore
- cercare di prevenire un intervento chirurgico
Team medico
Antonio REDOLFI, fisioterapista
Orario ambulatorio
Il mercoledì dalle 8 alle 13
Nel campo della riabilitazione accanto alle 4 tradizionali terapie fisiche si sta diffondendo con grandi risultati..
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L'esperienza di Valentina, 33 anni
Ciao sono Valentina, ho 33 anni.
Sin da piccola ho avuto problemi di sovrappeso e obesità, ho sempre trovato rifugio nel cibo per contrastare qualsiasi emozione provassi: tristezza, rabbia, ansia, gioia. Sempre. Durante l’adolescenza fino all’età adulta è stato un crescendo...
Inizialmente trovavo in casa tutto quello di cui avevo bisogno, piatti abbondanti, più portate, merendine, patatine eccetera. In età adulta per cercare di mettermi un freno avevamo iniziato a non comprare più cibo troppo calorico ma a me non bastava, quindi, uscivo e semplicemente me lo andavo a comprare.
La perdita di un membro importante della mia famiglia mi ha portato a perdere completamente il controllo sulle mie azioni ed il cibo era l’unica cosa che non mi faceva sentire il dolore del lutto che stavo vivendo. L’effetto benefico però durava poco e così mi ritrovavo a cercarne sempre di più, una vera e propria dipendenza.
Una malattia.
Nella vita si incontrano tante persone che ci fanno sentire in colpa perché siamo obesi ma a nessuno importa del motivo reale che ci porta a quel punto, dicono “Te la sei cercata“ e invece tu nemmeno sai come hai fatto ad arrivarci a quel punto.
Una mattina avevo appuntamento alla Casa di Cura “San Camillo” per una visita fisiatrica e proprio in quell’occasione mi è stato presentato il programma MAC per l'Obesità, un percorso multidisciplinare che mi ha aiutata a cambiare la mia vita, a riprenderla in mano e sentirmi orgogliosa ogni giorno, tra alti e bassi.
Il percorso MAC impegna il paziente e sono molti i professionisti che mettono a nostra disposizione la loro conoscenza, senza mai dimenticare l’aspetto umano.
L’equipe ti segue passo passo, gioisce con te dei tuoi successi ed è pronta a tenderti una mano e sostenerti quando inciampi.
Intraprendere questo percorso non è facile, io ho iniziato tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, in questi anni ho smontato in piccoli pezzettini le mie abitudini e le ho ricomposte secondo le mie esigenze con il raggiungimento di grandi obiettivi: ho imparato a mangiare sano, fare attività fisica e ascoltarmi.
Ad ottobre 2023 ho deciso di fare lo step successivo posizionando il palloncino intragastrico: è stato un periodo molto difficile, ho fatto molta fatica a tollerarlo ma l’equipe non mi ha mai lasciata sola e grazie ai loro consigli, al sacrificio e alla forza di volontà anche quel momento così insidioso è riuscito a passare.
Con questo percorso sono dimagrita più di 40 kg, è stato difficile, il percorso richiede costanza ed impegno e prosegue tuttora, ma guardarsi e ricordarsi da dove si è partiti lascia veramente una gioia inspiegabile.