Portale della Fondazione Opera San Camillo - Tumori della pelle: sintomi, prevenzione, diagnosi e trattamento - Cremona
Melanoma cutaneo: sintomi, prevenzione, diagnosi e trattamento
Oggi è la Giornata europea dedicata alla prevenzione del melanoma e dei tumori della pelle
La dottoressa Franca Ciccomascolo, medico specialista in dermatologia, risponde alle principali domande sul melanoma cutaneo, spiegando come attuare una giusta prevenzione, e come diagnosticare e trattare questi tumori.
Dottoressa Ciccomascolo, cos’è il melanoma cutaneo?
Il melanoma cutaneo è il tumore più aggressivo della cute; si origina dai melanociti che sono le cellule che producono la melanina. In base alla modalità di crescita delle cellule del tumore si distinguono 4 tipi clinici di melanoma.
1. Il melanoma a diffusione superficiale, si origina nella parte superficiale del derma, e può insorgere dalla degenerazione di un nevo pre-esistente, oppure originarsi de novo. Questo tipo di melanoma è più frequente nei giovani e nelle donne e rappresenta il 70% circa di tutti i melanomi.
2. Il melanoma nodulare, rappresenta il 10/15% dei melanomi, può insorgere a qualsiasi età in entrambi i sessi, ma è più frequente negli anziani. È il più aggressivo per la rapidità con cui avviene l’infiltrazione e la diffusione delle metastasi. La prognosi è infausta. Infatti causa il 40% dei decessi per melanoma.
3. La tipologia “Lentigo Maligna” è un melanoma a crescita lenta, circoscritto in fase iniziale ed insorge, in genere, su cute foto-danneggiata. Le donne sono più colpite degli uomini, con un picco di incidenza tra i 70-80 anni. Se non asportato precocemente può evolvere in forme più maligne.
4. Il melanoma acrale lentigginoso è tra le forme più gravi. Interessa sedi atipiche rispetto agli altri melanomi. Può infatti presentarsi sui palmi delle mani, sui plantari dei piedi, sull’unghia, sulle mucose di bocca, naso e genitali. È più frequente in persone con pelle scura e la diagnosi è spesso tardiva portando quindi ad una prognosi infausta.
Quali sono i principali fattori di rischio? Quanto incidono la predisposizione genetica e la familiarità nel melanoma?
I principali fattori di rischio sono:
- la pelle chiara associata a capelli biondi o rossi (il cosiddetto fototipo chiaro)
- la presenza di un numero elevato di nevi
- l’esposizione prolungata al sole in assenza di protezione
- ricorrenti scottature solari
- familiarità
La familiarità costituisce anch’essa un elemento di rischio poiché il melanoma è ereditario in circa il 10% dei casi. Si consideri che una storia familiare positiva, e cioè se parenti di 1° o 2° grado hanno sviluppato la patologia, porta ad un raddoppio del rischio di ammalarsi.
È possibile prevenire l’insorgenza di tumori della pelle?
Si, almeno in parte, facendo molta attenzione all’esposizione solare e quindi utilizzando sempre dei filtri solari ad alta protezione, evitando di esporsi durante le ore più calde del giorno, evitando di scottarsi. In presenza di lesioni cutanee è di estrema utilità rivolgersi al dermatologo, il quale sarà in grado di identificare la natura della lesione ed eventualmente indicare l’asportazione prima della formazione del tumore.
Quali sono i sintomi di un melanoma cutaneo?
Il melanoma è del tutto asintomatico, anche da qui la sua grande pericolosità. Solo in fase avanzata, può dare prurito e sanguinamento, situazioni queste che, purtroppo, vengono spesso sottovalutate dal paziente.
Come si può diagnosticare il melanoma cutaneo?
Il melanoma può essere diagnosticato dal dermatologo attraverso l’uso di un particolare microscopio, detto dermatoscopio, con il quale è possibile identificare alcune caratteristiche della lesione cutanea che sono tipiche del melanoma. In caso di dubbio, l’asportazione della regione di cute in cui è presente la lesione e la sua successiva analisi istologica ne chiariranno la natura maligna o benigna.
Ci sono esami diagnostici che ci permettono di valutare l’estensione della malattia?
Alcuni esami diagnostici sono indispensabili per valutare l’estensione della malattia. Tra questi l’RX del torace permette di valutare eventuali metastasi del melanoma ai polmoni. La tomografia assiale computerizzata (TAC), pur esponendo il paziente a quantità maggiore di radiazioni rispetto alla radiografia standard, è indicata per evidenziare le metastasi localizzate a cervello, torace e addome. La risonanza magnetica nucleare (RMN) è di estrema utilità per valutare in modo più approfondito la localizzazione e l’estensione delle metastasi a fegato e cervello. Un’altra tipologia diagnostica che non prevede l’utilizzo di radiazioni, è l’ecografia consigliata per verificare la presenza di metastasi nel fegato o nei linfonodi.
Il melanoma è curabile? Come si interviene?
Quando viene diagnosticato in fase precoce, il melanoma è curabile e porta alla guarigione nella quasi totalità dei casi. Se diagnosticato tardivamente il melanoma può diffondersi in altre parti dell’organismo, quali fegato, polmoni, ossa, cervello. Si chiama melanoma metastatico ed ha una prognosi infausta. Nello stadio precoce è sufficiente l’asportazione della regione cutanea nella quale si trova il tumore. Negli stadi più avanzati il trattamento è molto più complesso. Infatti, oltre alla chirurgia, il paziente sarà sottoposto a chemioterapia, radioterapia, immunoterapia, terapia a bersaglio molecolare a seconda della diffusione e delle caratteristiche delle metastasi.
Intervista alla dott.ssa Franca Ciccomascolo
Medico specialista in dermatologia
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