Il nuovo mammografo digitale per una diagnosi precoce più precisa: intervista alla dottoressa Maria Cristina Marenzi

2023-10-16
Il nuovo mammografo digitale per una diagnosi precoce più precisa: intervista alla dottoressa Maria Cristina Marenzi

Da anni ormai ottobre è il mese dedicato alla consapevolezza sul tumore al seno e alla prevenzione di questa patologia che se affrontata per tempo è più facilmente trattabile. Secondo il rapporto "I numeri del cancro in Italia 2022” il tumore al seno rappresenta il 30% di tutte le neoplasie, con una stima di circa 55.700 nuove diagnosi solo l'anno scorso.

La prevenzione è una priorità nel Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025. La diagnosi precoce è cruciale, e grazie agli screening, si sta riducendo la mortalità legata al carcinoma mammario. La mammografia è fondamentale per individuare il tumore al seno in una fase iniziale: l’anticipazione diagnostica e i progressi terapeutici hanno contribuito a una costante diminuzione dei casi incurabili.

A cosa serve la diagnosi precoce del tumore al seno?

Ottenere una diagnosi precoce e precisa significa individuare in maniera chiara delle piccole lesioni e intervenire quanto prima. Ed è proprio con l’obiettivo di migliorare nel campo della prevenzione e della diagnosi del tumore alla mammella che la nostra Casa di Cura si è dotata di un mammografo digitale di ultima generazione.
Grazie alla donazione della Fondazione Giovanni Arvedi e Luciana Buschini, il reparto di diagnostica senologica ha fatto un grande passo in avanti e può avvalersi di attrezzature di alta tecnologia.
Ma quali sono i vantaggi di un mammografo digitale e quanto incide sulla diagnosi precoce? Ne parliamo insieme alla dottoressa Maria Cristina Marenzi, specialista del team di diagnostica senologica del San Camillo.

La mammografia: cos’è e quando va eseguita?

È un esame radiologico che si effettua tramite un’apparecchiatura particolare dedicata, il mammografo, che emette un fascio focalizzato di radiazioni ionizzanti a basso dosaggio per acquisire un’immagine della struttura della mammella.

Dai 40 anni in poi è consigliabile eseguire la mammografia una volta all’anno.

Si tratta di un’indagine radiologica molto semplice che non richiede precauzioni e preparazioni. Va effettuata dal quinto al decimo giorno del ciclo in modo che la donna abbia meno disagio nella compressione della mammella e l’unica controindicazione riguarda le donne in gravidanza.
La donna viene posta in stazione eretta e collabora con il tecnico di radiologia di cui deve seguire le indicazioni. Si eseguono quattro proiezioni, due per ciascuna mammella, con una compressione dosata.
La prima è una proiezione cranio caudale (CC) con compressione della mammella sul piano frontale dall’alto verso il basso, mentre la seconda è una proiezione obliqua medio laterale (MLO) con compressione obliqua sul lato mediale verso il laterale.

A differenza dell’esame clinico che permette una palpazione di noduli per lo più al di sopra di 1 cm, la mammografia consente di fare una diagnosi precoce della maggior parte dei tumori della mammella in fase iniziale, consentendo di identificare lesioni di piccole dimensioni non palpabili. La mammografia ha quindi un ruolo predominante nella prevenzione del tumore della mammella che, come sappiamo, è il tumore con più alta incidenza e mortalità nella popolazione femminile.

Quali sono i vantaggi di un mammografo digitale?

Un mammografo di ultima generazione gioca un ruolo fondamentale nella diagnosi precoce. Nella Casa di Cura San Camillo siamo dotati di un mammografo digitale di ultima generazione che offre moltissime possibilità.
Il mammografo digitale permette innanzitutto l’acquisizione delle immagini della mammella su un dispositivo elettronico. Le immagini vengono infatti trasferite su monitor dedicati alla visualizzazione della mammografia digitale.
Si tratta di strumentazioni estremamente performanti con un potere di risoluzione di 5 megapixel, maggiore rispetto a quelli per la lettura di esami radiologici tradizionali. Questo permette al radiologo senologo una migliore percezione e valutazione della fine struttura mammaria e delle sue alterazioni.Grazie a questa nuova apparecchiatura si ottengono immagini di ottima qualità con 1/3 in meno della dose rispetto a quella analogica che si aveva un tempo. Il mammografo digitale ha un più alto potere di risoluzione, una migliore definizione e un maggiore contrasto. Il nostro mammografo possiede un’ulteriore evoluzione tecnologica perché oltre alla mammografia digitale è possibile lesecuzione di un approfondimento che si chiama tomosintesi.

Come avviene la mammografia con tomosintesi?

Mediante acquisizione di immagini di piani contigui della mammella, di spessore sottile predefinito, con un’analisi strato per strato di tutto il volume della mammella. Pertanto permette di individuare lesioni che sfuggono alla mammografia digitale. Risolve il problema del mascheramento delle lesioni relativo alla sommazione di strutture mammarie, soprattutto in mammelle ad elevata densità, perché permette di isolare la lesione dal contesto dei tessuti adiacenti grazie all’analisi di strati sottili. Quindi viene ridotto il tasso di richiamo delle pazienti, come invece avveniva nelle mammografie analogiche per effettuare lo studio mirato su una alterazione mammaria al fine di dissociare il tessuto (parenchima) e individuare eventuali lesioni sospette.

Si ottiene così un’eccellente performance diagnostica riducendo il margine di incertezza interpretativa grazie a un’analisi più accurata con conseguente riduzione anche del numero di falsi positivi.
Inoltre, dalle acquisizioni con tomosintesi è possibile ricostruire un’immagine mammografica sintetica, del tutto analoga alla mammografia digitale, con un’indagine a basso dosaggio nel range raccomandato dalla radioprotezione, ottenendo un’efficacia elevatissima per la diagnosi di tumore alla mammella.

Dott.ssa Maria Cristina Marenzi specialista in diagnostica senologica

 

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