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Diagnosi precoce e prevenzione nella giornata mondiale per la lotta al cancro: intervista alla dott.ssa Maria Cristina Marenzi

2022-02-04
Diagnosi precoce e prevenzione nella giornata mondiale per la lotta al cancro: intervista alla dott.ssa Maria Cristina Marenzi

Istituita 22 anni fa, la giornata mondiale per la lotta al cancro rappresenta un’iniziativa globale per aumentare la consapevolezza e le azioni nella lotta contro i tumori. Il San Camillo di Cremona da anni è in prima linea nella lotta e prevenzione delle patologie tumorali, come quella della mammella.

In questa intervista, la dottoressa Maria Cristina Marenzi, specialista del team di diagnostica senologica del San Camillo, ci parla proprio della prevenzione e dell'importanza di una diagnosi precoce.

Cosa fare se, in seguito all’autopalpazione, rileviamo una modificazione del nostro seno? Ogni quanto eseguire esami di controllo come la mammografia? La conoscenza è il primo passo nella lotta contro le patologie tumorali.

Ogni quanto sottoporsi a visite di controllo?

Prima dei 40 anni è bene sottoporsi a visita senologica almeno una o due volte.

Qualora all’esame clinico vi siano segni obiettivi che meritino ulteriore approfondimento, l’esame di 1° livello in questa fascia d’età è l’ecografia, se persiste il dubbio seguono la mammografia, il prelievo citologico/microistologico, la RMN. Quindi, per ottemperare ai dettami radioprotezionistici, essendo la mammella un organo più radiosensibile in età giovanile, si cerca di effettuare la mammografia solo se strettamente necessario nel sospetto di patologia tumorale.

Le visite dai 40 anni in poi sono, insieme alla mammografia, auspicabili consensualmente una volta all’anno, associate anche all’ecografia su valutazione specialistica del radiologo senologo.

Quanto è importante l’autopalpazione?

L’autopalpazione dopo i 20 anni e prima della possibilità di effettuare la mammografia è fondamentale. L’osservazione e la consapevolezza del proprio seno permettono di individuare le modificazioni alla  esplorazione visiva e alla palpazione.

Tante persone giungono al centro senologico per un autorilievo. È fondamentale non  trascurare o sottovalutare anche una sensazione, da chiarire effettuando  gli esami di approfondimento, mammografia o ecografia e visita clinica presso uno specialista.

In che cosa consiste la visita effettuata dal medico specialista?

Il primo momento è quello dell’anamnesi, fondamentale per un inquadramento clinico. Si ascolta quindi la paziente, la sua storia sia fisiologica che clinica ed eventuali patologie quali la prima mestruazione, la menopausa, le gravidanze e soprattutto la familiarità di primo e secondo grado per il tumore al seno.

Poi c’è l’esame clinico che consta nell’osservazione delle mammelle.

Bisogna guardarne la simmetria, valutare eventuali retrazioni cutanee, se il complesso areola-capezzolo è normale, se ci sono secrezioni spontanee o provocate dal capezzolo, alterazioni di tipo infiammatorio o doloroso della mammella.

Si passa poi alla palpazione della mammella e delle regioni ascellari.

La palpazione della mammella è volta all’individuazione di tumefazioni o addensamenti e nella regione ascellare di eventuali adenopatie.

Nel caso di rilievi clinici mammari o ascellari si procede alla loro valutazione con indagini strumentali, mammografia, ecografia, con priorità differenti per le fasce d’età e il sospetto clinico.

Quali sono le opportunità di effettuare screening mammografici?

Il Sistema Sanitario Nazionale offre la chiamata allo screening mammografico mediante le aziende territoriali. Nell’A.T.S. Valpadana di nostro riferimento, oltre all’intervallo canonico di offerta nell’arco di età tra i 50 e i 69 anni, con chiamata gratuita alla mammografia ogni 2 anni, è stata stabilita un’estensione sia a un’età più precoce che più tardiva con ampliamento del range di chiamata dai 45 ai 74 anni, in relazione alla elevata incidenza di tumore al seno.

Quindi anche al San Camillo c’è la possibilità di effettuare lo screening mammografico.