Portale della Fondazione Opera San Camillo - Come avviene il trattamento per l’infiltrazione delle cellule staminali? - Cremona
Come avviene il trattamento per l’infiltrazione delle cellule staminali?
Il dottor Lameri, chirurgo ortopedico racconta nel dettaglio come avviene l’infiltrazione di cellule staminali all’interno del ginocchio e quali sono i tempi di recupero.
Quando si parla di infiltrazioni di cellule staminali, la prima azione da compiere è il prelievo di tessuto dal paziente, attraverso una metodica che ci consente di prelevare il tessuto adiposo dalla parete addominale.
Il prelievo del tessuto adiposo
Il prelievo del tessuto adiposo è fatto con un'anestesia locale, è assolutamente privo di dolore, può provocare un po’ di fastidio ma non è doloroso. Il tessuto prelevato viene frazionato e filtrato, quello che si ottiene è all'incirca 7/8 cc di tessuto adiposo, ricco di unità vascolo stromali che sono le unità molto ricche di cellule mesenchimali.
Successivamente si esegue una puntura nel ginocchio e si inietta questo preparato all'interno dell’articolazione. Molto spesso si associa a questa pratica l’artroscopia. Quindi prima di fare l'iniezione, si esegue un lavaggio artroscopico che consiste:
- Si guarda all’interno del ginocchio
- Nella pulizia del ginocchio da eventuali detriti
- Si regolarizza la lesione cartilaginea
Terminata l’artroscopia di esegue l’infiltrazione di cellule staminali.
Quali sono i tempi di recupero?
Questa tecnologia consente una ripresa immediata della deambulazione, perché il giorno dopo il paziente cammina con le sue gambe, con o senza stampelle. Per quanto riguarda il dolore il recupero è molto veloce. Sulla rigenerazione tissutale il recupero è più lento, perché si deve aspettare che le cellule mesenchimali riescano a modificare prima il proprio metabolismo e dopo il metabolismo del tessuto accettante.
Tutto questo processo avviene in circa un paio di mesi. Quindi, per avere un risultato effettivo sulla cartilagine è consigliabile aspettare un paio di mesi prima del ritorno all'attività sportiva.
Dott. Alberto Lameri
Chirurgo Ortopedico