Portale della Fondazione Opera San Camillo - Aumento della miopia infantile dopo la pandemia: come comportarsi? Risponde la dott.ssa Braccio, oculista pediatrica - Cremona
Aumento della miopia infantile dopo la pandemia: come comportarsi? Risponde la dott.ssa Braccio, oculista pediatrica
La Dottoressa Braccio, oculista presso la casa di cura, si occupa dell’oftalmologia medica. Nell’ambito di questa attività dedica 2 giorni alla settimana ad un ambulatorio di oftalmologia pediatrica del quale è responsabile. Qui afferiscono bambini in età pediatrica dai 0 ai 14 anni che giungono all’ambulatorio con una prescrizione del medico pediatra, la quale consente loro di accedere contemporaneamente alla valutazione oculistica e anche a quella ortottica.
In una serie di interviste insieme alla dott.ssa Laura Braccio, abbiamo indagato l’attività dell’ambulatorio di oftalmologia pediatrica, rispondendo ai dubbi più comuni sulle visite oculistiche per i bambini. Quali sono i difetti visivi più diffusi oggi, a quali segnali prestare attenzione e a che età eseguire la prima visita oculistica?
Quanto ha inciso la pandemia sull’aumento dei difetti visivi, come per esempio la miopia?
Negli ultimi due anni abbiamo assistito a un incremento enorme della necessità di sottoporre i bambini ad una visita oculistica. Durante la pandemia, infatti, a causa dell’uso e l’abuso di dispositivi elettronici abbiamo notato un aumento importante dell’incidenza e comparsa della miopia.
Si osserva, in particolare, che bambini e ragazzi diventano miopi in una modalità che non può essere prevenuta in nessun altro modo se non aiutandoli a capire che l’uso del dispositivo elettronico è sicuramente positivo perché consente di avere degli immediati contatti ed è fondamentale anche dal punto di vista scolastico, però è un uso che va dimensionato nel tempo.
Proprio per questo, all’attività nell’ambulatorio oculistico, da qualche mese si affianca un lavoro di convincimento e di educazione all’uso dei dispositivi elettronici. Sono infatti proprio i genitori che, disarmati rispetto alla possibilità di evitare o comunque di vietare ai propri figli l’uso del cellulare o del tablet, arrivano a richiedercelo.
Come si capisce quando un bambino non vede bene o ha dei difetti visivi?
Il bambino giunge all’osservazione o perché inviato dal pediatra che rileva per esempio una familiarità per un difetto di rifrazione, di vista, o perché a volte i genitori notano un occhio non perfettamente allineato con l’altro e quindi potenziale strabismo.
Un bambino non è capace di dire se vede o meno ma i genitori, gli educatori, i maestri, hanno la possibilità di capire se un bambino vede bene o no. Ci sono infatti delle piccole situazioni che possono destare il sospetto.
È possibile per esempio se il bimbo ammicca frequentemente gli occhi, strizza le palpebre, assume delle posizioni anomale del capo, se mentre vede la televisione ruota il capo verso destra o sinistra o se tende a schiacciare un occhio, una palpebra o l’atra: questi sono tutti segni indiretti che possono indirizzare genitore, pediatra o educatore al sospetto della presenza di un difetto visivo.
A che età è consigliata la prima visita oculistica?
I bambini vanno visitati a partire dai due anni d’età. Sebbene a due anni la collaborazione soggettiva possa essere molto bassa, disponiamo di moltissimi test oggettivi che ci consentono di analizzare il bimbo e definire il tipo di difetto di vista attraverso una serie di esami assolutamente non invasivi e non dolorosi.
Gli esami, estremamente importanti perché consentono di rilevare un difetto visivo, sono proposti sotto forma di gioco.
È importante ribadire come anche in assenza di riscontri o di sospetti sulla riduzione della vista, è fondamentale che un bimbo prima dell’età scolare esegua una visita oculistica. Se la visita poi non pone un riscontro positivo allora è indicato eseguire la visita oculistica ogni 2 anni sino al termine del ciclo di istruzione primaria.
Quali sono gli obiettivi dell’ambulatorio oculistico pediatrico al San Camillo?
Questo servizio è attivo da ormai 8 anni ed è enormemente apprezzato sul territorio perché consente ai genitori di ottimizzare l’accesso alla struttura e di far visitare i loro bambini senza la necessità di riprogrammazione di visite.
Le liste d’attesa sono poi ridotte e questo soddisfa non solo i pediatri ma anche gli utenti.
È un servizio fondamentale poiché consente di avere una diagnosi precoce di un difetto visivo che, trattato sin da subito, consente ai bambini di poter riprendere una corretta acuità visiva.
I più comuni difetti sono oggi rappresentati da miopia e astigmatismo seguiti dall’ipermetropia. Questi difetti possono essere monolaterali o bilaterali ed è bene che vengano rilevati quanto più precocemente nella vita del bambino. É quindi importante che il bimbo giunga all’osservazione oculistica quanto prima possibile.