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World Obesity Day 2021: 1 Italiano su 10 è obeso
Casi in forte aumento anche successivamente al lockdown.
Le ultime stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità rivelano che sono in sovrappeso oppure obesi il 50% degli adulti e il 30% di bambini e adolescenti del Pianeta.
Nel nostro Paese sono 18 milioni gli adulti in sovrappeso mentre quelli obesi hanno raggiunto quota 5 milioni, vale a dire una persona su dieci.
Non desta meno preoccupazione la situazione nei bambini: i dati del 2019 del progetto “Okkio alla Salute” segnalano che in Italia tre bambini su dieci sono in sovrappeso e fra questi uno è in una condizione di obesità.
L’obesità è una patologia epidemica caratterizzata da una condizione complessa che deriva dall’interazione di fattori genetici, psicologici e ambientali.
Lo stigma sull’obesità, ovvero la disapprovazione sociale, è una delle cause che attraverso stereotipi, linguaggi e immagini inadatte, finiscono per ritrarre l’obesità in modo impreciso e negativo.
Il 4 marzo è stata istituita la Giornata Mondiale dell’Obesità al fine di sensibilizzare la popolazione e di promuovere soluzioni pratiche per cercare di porre rimedio a tale crisi globale.
Questi i principali obiettivi del World Obesity Day:
- Aumentare la consapevolezza: l’obesità è una malattia;
- Incoraggiare il cambiamento: modificando il modo in cui l’obesità viene percepita all’interno della società, si vuole incoraggiare le persone a prendere parte attiva a tale cambiamento;
- Migliorare le politiche: creando un ambiente sano che affronti l’obesità come un problema sanitario prioritario;
- Condividere le esperienze: più forti insieme, si stanno creando piattaforme per condividere esperienze, ispirando e unendo una comunità globale per lavorare all’obiettivo comune.
Proprio per questo motivo abbiamo intervistato l’equipe multidisciplinare della Casa di Cura San Camillo di Cremona che si occupa di obesità.
Guarda la video intervista:
Secondo Eleonora Biasone, coordinatrice dei fisioterapisti, l’idea della struttura è stata quella di elaborare dei pacchetti detti di Macroattività Ambulatoriale Complessa (MAC) che si prendessero cura del paziente obeso con un approccio multidisciplinare, quindi mediante l’intervento di più figure professionali che seguissero il paziente dal punto di vista motorio, psicologico e nutrizionale.
“Il motivo alla base di questa scelta è che l’obesità di per sé presenta una multipatologia, che per questo necessita di un intervento su più distretti, col conseguente coinvolgimento di più figure professionali.
In prima battuta i pazienti vengono mandati alla valutazione psicologica e del dietista affinché, attraverso la loro relazione sul caso, individuino il percorso più indicato per ognuno di loro.
Dal punto di vista motorio è fondamentale valutare ogni singolo paziente in modo da elaborare un programma riabilitativo personalizzato che consenta di non incorrere in lesioni tendinee ed articolari da sovraccarico, frequenti in questi pazienti che non hanno la forma mentis corretta per il movimento.”
Laura Polato, dietista del San Camillo di Cremona, spiega brevemente il percorso del paziente: prima di accedere al percorso MAC, egli viene inviato in valutazione da parte del medico di medicina generale o da uno specialista per una valutazione dello stato nutrizionale.
Molto importante è indagare la storia clinica del paziente: si è sottoposto in passato ad altre dietoterapie? Che efficacia relativa hanno avuto nel breve e nel lungo periodo in termini di calo ponderale ottenuto? Quali sono le motivazioni che stanno alla base di un eventuale recupero di peso?
“Bisogna valutare l’atteggiamento del paziente nei confronti dell’alimentazione per cercare di capire se alla base ci possano essere delle condotte disfunzionali. Una volta fatti questi incontri viene redatta una relazione da parte di tutti gli specialisti che riporta tutte le considerazioni derivanti appunto dalla valutazione iniziale del paziente.
Se si considera che il paziente possa beneficiare del percorso MAC, allora iniziano gli incontri che sono di numero variabile a seconda della tipologia di MAC prescritta.
Dal punto di vista nutrizionale, prediligiamo un approccio educativo con la partecipazione attiva da parte del paziente sia durante gli incontri sia a domicilio, dove, tra le tante, può essere richiesta la compilazione del diario alimentare. Il paziente viene preso globalmente in carico, infatti, al termine del percorso MAC, egli continua ad essere seguito, e a tal fine è stata creata un’agenda a basso costo per agevolare la continuità assistenziale. Il servizio, inoltre, si occupa dei pazienti che si sottopongono alla chirurgia bariatrica seguendoli sia in una fase precedente, quindi di preparazione, sia in una fase successiva all’intervento. Collaboriamo infine con il chirurgo plastico il quale valuta la necessità di un intervento di chirurgia plastico-ricostruttiva nei pazienti che in seguito al trattamento bariatrico o all'importante dimagrimento necessitano di ripristinare l'armonia estetica e di carattere funzionale del corpo.”
La dott.sa Pavesi, che invece è psicologa, parla dell’obesità come di una patologia complessa, che si associa a disturbi medici di diverso ordine e grado, ma anche a disordini di natura psicologica, emotiva e comportamentale. Afferma che nell’ultimo anno, in particolare, si è verificato un incremento a livello nazionale sia di sovrappeso che di obesità che deriva, almeno in parte, dal cambiamento del nostro stile di vita: il lockdown e l’emergenza sanitaria hanno stravolto le nostre abitudini e il nostro stile alimentare. In generale si è verificato un aumento di alimentazione emotiva, cioè quel fenomeno per il quale mangiamo di più o di meno in risposta ad un'emozione più che per un bisogno fisico. Oltre all'alimentazione emotiva alcuni esempi di modalità alimentari diffuse nell'obesità sono l’iperfagia, cioè l’assunzione di grandi quantitativi di cibo prevalentemente durante i pasti; lo spiluccamento, cioè l’assunzione di piccole quantità di cibo durante l’arco di tutta la giornata; l’alimentazione notturna, ma anche veri e propri disturbi del comportamento alimentare come il binge eating che consiste in una perdita di controllo nei confronti del cibo.
“La Casa di Cura San Camillo tiene conto di tutti questi aspetti, infatti da anni si occupa e si prende cura dei pazienti affetti da obesità attraverso un percorso multidisciplinare in cui il paziente viene attivamente coinvolto nel processo di apprendimento e di cambiamento. Viene quindi informato, educato, sostenuto, poiché l’obiettivo è la perdita di peso ma anche il miglioramento dello stato di salute, il miglioramento della qualità della vita e quindi il benessere.”
Massimo Garofano, medico specialista in endocrinologia e primario della medicina generale, parla del percorso come un impegno soprattutto da parte del paziente, che nel momento in cui decide prende coscienza del suo problema e fa un patto con l’equipe, che si prende carico della sua situazione e ovviamente collabora con quest'ultima.
“Ci sono diversi approcci per combattere l’obesità, come il ricorso alla chirurgia bariatrica come extrema ratio, che però risulta sempre efficace nel risolvere il problema. Negli ultimi anni, però, si sta sviluppando anche una categoria di farmaci che nasce per combattere il diabete, che ha avuto poi una grossa ricaduta sul trattamento dell’obesità. Si è notato, infatti, che grazie a questi farmaci si ottenevano dei dimagrimenti insperati nei diabetici, e quindi la ricerca si è focalizzata su questa caratteristica.”
Ribadisce poi la sua positività estrema sul fronte obesità, perché grazie anche a questi farmaci, ma soprattutto alla collaborazione tra tutte le figure specialistiche coinvolte nel MAC, si stanno ottenendo grandi risultati.
Per contatti con il servizio del San Camillo:
- Centralino: 0372567111 e 0372567500
- Servizio di fisioterapia: 0372567438
- Coordinatrice Fisioterapia: 0372567130