Portale della Fondazione Opera San Camillo - La cefalea in ottica psicosomatica - Cremona
La cefalea in ottica psicosomatica
Un modo poetico per descrivere la cefalea è fare riferimento alla mitologia greca, in particolare al Dio Pan che “ si aggira per le foreste insegue le ninfee e mette loro paura. Arriva all'improvviso ogni volta cambia aspetto e si traveste quindi è molto difficile riconoscerlo e sottrarsi all'incontro con lui. Poi altrettanto repentinamente se ne va lasciando dietro di sé un senso di ansia e inquietudine per la paura che di nuovo tornerà senza sapere quando e perché”.
Questa citazione descrive molto bene ciò che si sperimenta durante un attacco di emicrania cefalea. Sono infatti disturbi che attanagliano la testa di molte persone e si esprimono spesso in modalità differenti, in modo inaspettato, improvviso e fortemente debilitante senza sapere poi quando torneranno. Ciò ha importanti ripercussioni sulla quotidianità di chi ne soffre.
Queste forme dolorose sono infatti ricorrenti e possono nascere da cause anche non strettamente fisiologiche, ma essere determinate da fattori di natura prettamente psicologica.
Ad esempio, emicrania e cefalea possono colpire coloro che hanno imparato a razionalizzare, intellettualizzare i vissuti come meccanismo protettivo e di controllo di emozioni e altri vissute percepiti come troppo forti o minacciosi.
L'attacco emicranico quindi rappresenta il momento acuto del conflitto tra pulsioni ed emozioni che cercano di emergere e la presa di coscienza di queste cose. La testa Infatti è la struttura organica sede della coscienza, del ragionamento e del pensiero; l'attività mentale durante un attacco emicranico è inibita alla radice.
Quando si ha il mal di testa pensare fa male è impossibile ragionare, in questo modo si esprime quindi da un punto di vista simbolico e psicosomatico, il desiderio inconsapevole di tenere lontano dei pensieri o delle emozioni troppo invadenti che possono tornare.
Quindi il mal di testa può rappresentare una difesa che blocca sul nascere la presa di coscienza di vissuti dolorosi.
Dr.ssa Laura Pavesi,
Psicologa in area neuropsicologica