Portale della Fondazione Opera San Camillo - L’angio OCT: a che cosa serve, come viene effettuato - Cremona
L’angio OCT: a che cosa serve, come viene effettuato
La Dottoressa Patrizia Scaroni, oculista, spiega come viene effettuato l’esame dell’angio OCT e quali precauzioni comporta.
L’esame per L’angio OCT è invasivo?
L’Angio OCT non è un esame di tipo invasivo. Ci consente di andare a studiare le strutture in modo assolutamente asettico, senza metodologie di contatto. Il paziente quasi non viene toccato. Attraverso l’utilizzo delle strumentazioni più avanzate è possibile fare la diagnostica retinica quasi senza la dilatazione della pupilla.
La dilatazione della pupilla per l’angio OCT è necessaria?
No, non è necessaria la dilatazione della pupilla per l’angio OCT. È sempre vero che in caso di necessità, durante la visita oculistica vengono utilizzati le gocce per dilatare la pupilla per avere un corretto svolgimento dell’esame.
L’esame dell’angio OCT richiede l’accompagnatore?
Il paziente può recarsi in autonomia a svolgere l’esame senza necessità di essere accompagnati. In più, non sono necessarie particolari attenzioni per le ore seguenti.
Si può effettuare l'esame, avere la diagnosi e poi tornare al proprio lavoro nell’immediato, senza tempi di attesa.
Dott.ssa Patrizia Scaroni
Oculista