L’importanza della diagnosi precoce nel tumore alla vescica: intervista al dottor Cancarini

2021-04-28
L’importanza della diagnosi precoce nel tumore alla vescica: intervista al dottor Cancarini

 

Il reparto di Urologia della Clinica San Camillo, oltre ad affrontare praticamente tutte le patologie, semplici e complesse, dei reni, delle vie urinarie, della prostata e dei testicoli, si occupa anche del tumore alla vescica

Il dottor Cancarini ci spiega l’impegno della Clinica San Camillo e l’esperienza nel trattare questo tipo di tumori.

 

Come funziona la diagnosi precoce nel tumore alla vescica?

Da ormai più di quindici anni, alla Clinica San Camillo, ci occupiamo della diagnosi dei tumori dell’apparato urinario, come per esempio il tumore della vescica. 

È di fondamentale importanza prestare attenzione ai sintomi accusati dal paziente: frequenza urinaria, urgenza minzionale, macroematuria (ovvero la presenza di sangue nelle urine).

Lo dico perché questi sintomi spesso vengono confusi con i sintomi provocati dalla cistite, che è una patologia di tipo infiammatorio.

Ovviamente, non indagare a fondo questi sintomi, orientandosi verso una diagnosi sbagliata di cistite, può determinare un ritardo nella diagnosi della malattia neoplastica vescicale.

Quindi, oltre all’esame delle urine, all’urinocoltura ed alle citologia urinarie (esame con il quale valutiamo la presenza di cellule neoplastiche nelle urine), è indispensabile programmare in tempi brevissimi un’ecografia dell’apparato urinario che, se eseguita correttamente, consente di evidenziare neoformazioni sessili vescicali o degli ispessimenti di parete che possono far sospettare una neoplasia. 

Altre volte l’ecografia può risultare negativa ma possono risultare positive le citologie urinarie. 

Pertanto si renderà necessaria una cistoscopia (cioè un esame endoscopico della vescica) che permetterà di evidenziare delle piccole neoplasie, non viste all’ecografia.

Ovviamente, come per il tumore alla prostata, anche per la vescica si parla di diagnosi precoce, che andrebbe eseguita almeno una volta all’anno, anche in assenza di sintomi, tramite l’esecuzione delle citologie urinarie e dell’ecografia dell’apparato urinario, in categorie a rischio come i fumatori ed i lavoratori a contatto con particolari sostanze tossiche (vernici, prodotti per carpenteria) che sono soggetti a rischio elevato di tumori vescicali.

 

Che importanza riveste l’ecografia nella diagnosi?

L’avvento dell’ecografia ha sicuramente permesso di avere un importante aumento delle diagnosi di tumore ancora in fase iniziale.

L’ecografia è l’esame basilare per tutti i tumori urologici: l’ecografia prostatica transrettale per il tumore della prostata, e l'ecografia addominale o dell’apparato urinario per quanto riguarda i tumori del rene e della vescica. 

Poi si utilizzano la TAC o la RNM per verificare se vi siano metastasi a distanza, dopo aver fatto la biopsia con tipizzazione istologica del tumore.

Per quanto riguarda la vescica, la tipizzazione istologica avviene tramite la resezione endoscopica vescicale che si effettua durante la cistoscopia eseguito in anestesia generalmente spinale.

 

Cosa accade in caso di diagnosi di tumore alla vescica?

Se siamo di fronte a tumori superficiali, ossia non infiltrati in profondità la parete vescicale, che non richiedono una chirurgia invasiva, dopo la resezione endoscopica esiste la possibilità di eseguire delle instillazioni endovescicali, conservando la vescica. 

In questo caso viene introdotta una sostanza chemioterapica o immunoterapica che agisce sulle pareti della vescica in modo da ridurre le recidive del tumore vescicale.

Nei tumori infiltranti, invece, dopo aver escluso metastasi a distanza con una TAC, si è costretti ad effettuare una cistectomia, ovvero ad asportare la vescica. Ovviamente, in contemporanea, va eseguita una derivazione urinaria. Questo per convogliare le urine all’esterno, non essendo più presente la vescica.

Presso il San Camillo effettuiamo derivazioni sia continenti che non continenti. 

La derivazione continente consiste nell’utilizzare un segmento di intestino per costruire una vescica nuova e collegarla all’uretra e agli ureteri evitando sacchetti esterni di raccolta delle urine. 

Si tratta di una derivazione confortevole per il paziente che però viene eseguita solo in caso di soggetto privo di particolari comorbilità invalidanti. 

In altri casi bisogna fare una derivazione non continente, che prevede un abboccamento delle vie urinarie alla cute dove poi viene applicata una sacca di raccolta delle urine.

 

Tengo anche a precisare che negli ultimi anni ho introdotto presso la Clinica San Camillo una diagnostica particolare del tumore vescicale basata sull’introduzione di una sostanza nella vescica (l’esaminolevulinato) tramite un catetere sottile, un’ora prima della cistoscopia.

Durante la cistoscopia, l’utilizzo di una luce particolare crea un riverbero nelle zone tumorali che hanno legato questa sostanza è questo fatto ci permette di vedere dei piccolissimi tumori difficili da individuare ad occhio nudo. Questa è una grossa innovazione utile sia per la diagnostica sia per il controllo dei tumori vescicali. Si chiama cistoscopia in fotodiagnostica.

Ovviamente gli argomenti qui enunciati rientrano nei protocolli diagnostico-terapeutici condivisi con i colleghi dell’ospedale civile di Cremona e delle altre cliniche private convenzionate, che si rifanno su quelli della società italiana di urologia e della società europea di urologia.

 

Guarda il video dell'intervista al dottor Gianni Cancarini

Guida al Ricovero

Dopo l'esecuzione di visita specialistica e la valutazione della necessità di ricovero per intervento chirurgico, il paziente può essere indirizzato presso l'ufficio accettazione ricoveri al fine di stabilire la data del pre-ricovero, durante la quale vengono effettuate le indagini e la visita chirurgica ed anestesiologica preliminari all'intervento. 

In relazione alla data di prenotazione e ai criteri di priorità di accesso, che tengono in considerazione soprattutto la data di prenotazione e le problematiche clinico-assistenziali del paziente, gli operatori dell'ufficio accettazione ricoveri o i capo sala delle UO, su indicazione del Medico di riferimento, provvedono a chiamare telefonicamente il paziente comunicando la data di ricovero.

I documenti necessari per il ricovero da presentare all'atto dell'accettazione amministrativa:

  • Codice fiscale e tessera sanitaria ( o carta SISS)
  • Impegnativa su modulo regionale rilasciato dal medico di Medicina Generale o specialista del SSN
  • Richiesta del Medico in caso di ricovero in solvenza.

La permanenza del paziente in Casa di Cura, in regime di ricovero, può essere:

  1. In DayHospital con ritorno al domicilio in giornata, quando le necessità diagnostico-terapeutiche possono essere esaudite in giornata, con sufficienti garanzie per la sicurezza del paziente;
  2. In regime di degenza ordinaria, e quindi per più di una giornata, in tutti i casi nei quali per motivi clinici, assistenziali, si renda necessaria una permanenza presso la Casa di Cura più lunga di un giorno. In ogni caso, al momento del pre-ricovero, il paziente viene informato dal medico sulla durata prevista del ricovero, sulla tipologia degli interventi o degli accertamenti ai quali verrà sottoposto, sui rischi connessi, sulle altre possibilità di risposta ai suoi bisogni sanitari. 

Alla fine del ricovero in reparto di degenza, il Medico provvede a rilasciare dettagliata relazione di dimissione riportante la diagnosi di ingresso, la prognosi, una sintesi del periodo trascorso in degenza, le indicazioni terapeutico-assistenziali ed eventuali controlli successivi; la lettera è indirizzata anche al Medico curante del paziente, al fine di renderlo edotto delle conclusioni sul suo paziente e poter garantire la continuità assistenziale necessaria.

Convenzioni con Assicurazioni e Fondi

Ecco tutte le assicurazioni e i fondi con cui la struttura è convenzionata

Informazioni per la permanenza in struttura

Reparti

La camera e il letto assegnati all'ingresso da parte del caposala rimangono di regola fissi per tutta la durata della degenza; in particolari casi, per gravi motivi clinici o organizzativi, su disposizione del medico o del caposala, possono essere cambiati,. Il paziente può richiedere anche in camera singola ( si veda sezione SOLVENTI). I pasti sono preparati nella cucina della Casa di Cura. il menù è programmato stagionalmente e diversificato ogni giorno.

Orario pasti:

colazione 7.00 Pranzo 11.30 cena 18.30

L'ospite può scegliere il menù più gradito, attenendosi alle indicazioni del medico.

Dal 30 novembre 2021 sono temporaneamente sospese le visite ai degenti; per l'accesso dei caregiver è necessario far riferimento ai coordinatori infermieristici dei reparti di degenza.
Per conoscere tutte le regole di accesso alla Casa di Cura è possibile consultare la pagina dedicata.

Il trasporto per l'accesso alla Casa di Cura e per il ritorno al domicilio, o verso una struttura residenziale, è a carico del paziente.

Per aver accesso alla linea telefonica in stanza, è necessario chiedere l'attivazione al caposala.

Nella struttura è severamente vietato fumare.

Presso gli uffici Accettazione ricoveri, CUP e sportelli solventi sono in funzione "terminali POS" per effettuare i pagamenti con carte di credito e bancomat.

La casa di Cura declina ogni responsabilità di furti di denaro e oggetti di valore; si consiglia di non portare con sé durante il ricovero, preziosi o somme ingenti, e comunque di custodire gli oggetti delicati e di valore nell'apposito armadietto munito di serratura con chiave.

Presso i locali dei caposala dei reparti di degenza e presso le sale di aspetto dei poliambulatori sono disponibili, in appositi contenitori, i questionari di gradimento secondo la normativa della Regione Lombardia; ai pazienti, sia ambulatoriali, che ricoverati, all'atto del ritorno al domicilio dopo la prestazione viene chiesto di compilare tali questionari e di depositarli nelle cassette posizionate nei vari piani della Casa di Cura o nei presi delle porte di uscita. La corretta compilazione dei questionari di gradimento permette al singolo cittadino di esprimere le sue considerazioni/valutazioni sul servizio ricevuto e alla Casa di Cura di migliorare la qualità del servizio offerto. La pubblicazione dei risultati avviene periodicamente e permette il miglioramento continuo.  

Al momento dell'accettazione il paziente viene informato sulle modalità di trattamento dei suoi dati personali e sensibili, gli vengono fornite le garanzie per il rispetto della normativa in materia e gli viene chiesto il consenso scritto sul trattamento dei suoi dati. 

I cittadini che ritengono opportuno segnalare personalmente disfunzioni o disservizi, o manifestare encomi, hanno due possibilità:

  1. segnalare il reclamo, l'encomio, al personale di qualsiasi Unità Operativa o servizio, e metterlo per iscritto (esistono anche appositi moduli disponibili presso ogni reparto e la portineria); il modulo di reclamo è disponibile QUI e può essere inviato via mail al seguente indirizzo: urp@casadicurasancamillo.it
  2. chiedere delucidazioni su trattamenti e servizi della Casa di Cura, rivolgendosi per una immediata ed esauriente risposta al numero 0372567111.

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